Dopo un anno non trova soluzione il caso dei dipendenti dell'azienda nel Catanese. L'ultimo atto si è svolto ieri, durante una riunione alla Regione che non ha prodotto alcun risultato. Chiede un maggiore impegno alle istituzioni Piero Nicastro, segretario generale della Fim Cisl etnea: «Bisogna ricercare subito possibili acquirenti dell'intera azienda e rilanciarne le attività»
Etnall, a Belpasso 150 lavoratori a rischio La discussione rimandata al Ministero
Non cè ancora una soluzione per la vicenda dei 150 lavoratori di Etnall, azienda di Belpasso che produce infissi in alluminio. Dopo lo stato di crisi iniziato a febbraio dellanno scorso e la successiva cassa integrazione, per i lavoratori non si prospetta ancora un futuro roseo. Un nulla di fatto si registra anche ieri in un incontro organizzato con le sigle sindacali alla Regione Siciliana. Non solo mancava lassessore per le Attività produttive Linda Vancheris, ma anche la proprietà aziendale. «Abbiamo ribadito l’importanza della vertenza afferma Piero Nicastro, segretario generale della Fim Cisl etnea affinché le istituzioni regionali e nazionali non permettano di svendere a pezzetti l’azienda. Questo significherebbe precludere ogni speranza di ripresa dell’attività dell’alluminio estruso».
La questione è rimandata a Roma il prossimo 27 di febbraio, presso il ministero dello Sviluppo economico. «Rivendichiamo a gran voce la necessaria presenza dell’assessore Linda Vancheris all’incontro, perché bisogna ricercare subito possibili acquirenti dell’intera azienda e rilanciarne le attività – afferma ancora Nicotra – Non è possibile che realtà lavorative tecnologicamente avanzate come Etnall e le competenze professionali dei 150 lavoratori coinvolti non richiami l’attenzione delle massime cariche istituzionali regionali e locali».
Convinto della presenza dellassessore Vancheris per risolvere una volta per tutte la situazione di questi lavoratori è il segretario provinciale Uilm Matteo Spampinato, perché «la Regione ha assicurato la presenza al vertice convocato per il 27 dal ministero dello Sviluppo economico a Roma», sostiene. «La Uilm sta lottando con Fiom e Fim per difendere 150 posti di lavoro e il patrimonio industriale rappresentato da quella azienda, che rischia di sparire o di essere sottoposta a una illogica vendita per parti separate dello stabilimento», conclude Spampinato.