EtnaCoffee, la tavola calda a Londra La scommessa di due fratelli catanesi

Si chiama EtnaCoffee, ed è la scommessa di due fratelli catanesi a Londra: vendere il sicilian street food, ovvero arancini, cipolline, ma anche dolci come i cannoli, a un pubblico internazionale. «Io lo definirei un bar tavola calda catanese in chiave inglese: prodotti tipici, ma immagine fresca e moderna. Umberto Travagli ha ideato il branding ed eseguito il concept con un’idea precisa», spiega Gaetano Bauso, 43 anni, manager e ideatore «del concept, del businness plan e di tutta la parte finanziaria. Puntiamo a diventare una catena dopo un primo periodo di rodaggio». A occuparsi della gestione materiale del locale, che ha aperto lo scorso 25 marzo e si trova nella centralissima e trafficatissima Victoria station, è invece il fratello Enrico, che di anni ne ha 37, «e negli anni ha gestito diversi locali: a Catania il Burger King e vari locali tra Miami, Montecarlo, Parigi e, appunto, Londra».

L’idea di un locale «è nata almeno due anni fa — spiega Gaetano Bauso —. Alla fine abbiamo trovato un finanziatore che ha creduto in noi, si chiama Nicola Persico e gestisce una holding finanziaria. Così io e mia moglie abbiamo deciso di lasciare Vodafone, dove lavoravamo entrambi a Milano, con un buono stipendio. E da settembre siamo qui». Un cambiamento di vita non facile: «La difficoltà maggiore è quella di avere entrambi, io e mio fratello, dei bambini piccoli. Inoltre – prosegue Gaetano – ho lasciato un’azienda dalla quale sono partito 14 anni fa come semplice addetto all’assistenza ai clienti e sono diventato account manager nel settore vendite. I soldi della liquidazione e della buonuscita adesso servono per vivere a Londra, che è molto cara. Solo l’affitto di casa è di 1500 sterline».

Per la gestione del locale, e per le ambizioni di crescita, «ci vogliono ben altri capitali. Per dare un ordine di grandezza, diciamo che per partire con un locale non bastano duecentomila sterline», spiega Gaetano Bauso. A questo si deve aggiungere il punto scelto: «Victoria station è carissima, pur essendo un ottimo punto, che nel 2018 crescerà ancora grazie al rinnovamento della stazione. In più – prosegue Gaetano – noi stiamo cercando di mantenere prezzi concorrenziali: un arancino qui da noi costa 2,90 sterline, mentre gli altri che li vendono qui a Londra praticano una politica dei prezzi diversa».

Ma se il prezzo, in rapporto a Londra, è concorrenziale, «la qualità del cibo è alta: abbiamo un fornitore siciliano, di Catania. I clienti apprezzano, e dal bancone, insieme a quello che per ora è il nostro unico dipendente, anche lui un ragazzo del Sud appena arrivato a Londra, spieghiamo i vari prodotti. Adesso non resta che aspettare sei mesi per vedere come va e fare un’analisi», conclude Gaetano Bauso.

Leandro Perrotta

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