«La volpe selvatica non è morta per avvelenamento», dice Anna Marino, dirigente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia sezione di Catania. »I risultati degli esami tossicologici provenienti da Palermo escludono con certezza che l’animale sia stata vittima di esche avvelenate».
Dunque si tira un sospiro di sollievo nello stato di allerta diffusa lungo la Pista Altomontana dell’Etna, a seguito di un cane delle forze dell’ordine morto per avvelenamento, nei pressi del Rifugio di Monte Scavo (la sostanza accertata era il methomyl). La volpe selvatica era stata rinvenuta da una pattuglia in servizio del distaccamento forestale di Bronte, nei pressi della Galvarina.
Ora, non resta che attendere i risultati definitivi sui reperti del secondo cane, il meticcio morto in seguito all’ingerimento di una sostanza letale davanti al Rifugio Galvarina. Nel frattempo, il nucleo operativo del comando Forestale dovrebbe bonificare l’area per riconsegnarla in sicurezza ai numerosi fruitori a piedi, in mountain-bike e, a presto, con gli sci da escursionismo.
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