Una lettera inviata alle principali istituzioni siciliane restituisce una fotografia sconfortante di Catania e della sua provincia. A partire dal vulcano, fino ad arrivare ad Aci Trezza e Aci Castello, luoghi dove secondo una coppia di Treviso la bellezza dei luoghi si mescola all'inciviltà dei suoi cittadini. «Amatevi di più», scrivono
Etna, la «vergogna» di due turisti trevigiani «Paesaggi stupendi ma sporcizia ovunque»
«Scriviamo a tutti voi perché non riusciamo a girarci dall’altra parte e a fare finta di non aver visto niente». Inizia così l’email che una coppia di turisti trevigiani, Giada Pastore e Enrico Zeffiro, ha sentito di dover inviare alle istituzioni regionali dopo un viaggio di sei giorni lungo la costa orientale della Sicilia. Un periodo durante il quale i due hanno avuto la possibilità di fare escursioni sull’Etna e di percorrere in auto le strade della provincia di Catania. «Quello che abbiamo visto è la bellezza naturale mozzafiato del vulcano, del suo nero, della sua vegetazione incredibile, delle sue profumatissime e gialle ginestre – scrivono – E poi il mare bellissimo, e palazzi meravigliosi, e chiese stupende».
«Ma – e qui arrivano le note dolenti – quello che abbiamo visto è anche, purtroppo, incuria e sporcizia, discariche vere e proprie lungo le piazzole di sosta e immondizie lungo ogni metro lineare del ciglio della strada. La situazione è drammaticamente diffusa per le strade del Parco. Ma – va detto – anche fuori: per esempio nei territori di Catania, Acireale, Aci Trezza ed Aci Castello».
Una situazione che la coppia non esita a definire «vergognosa», soprattutto per la reputazione della Sicilia e dell’Italia nel mondo. «Abbiamo incrociato turisti francesi, olandesi, tedeschi e ci siamo vergognati per l’indegno spettacolo. Ver-go-gna-ti. – continuano nella missiva – Abbiamo pensato: cosa diranno della Sicilia, dell’Italia? Diranno che è una terra bellissima popolata da zozzoni». Un parere già confermato da quello che hanno ascoltato da un’altra coppia proveniente da Stoccarda. «Che tristezza, che schifo vedere il porcile ai piedi delle ginestre. Che vergogna».
Nel testo chi scrive si chiede a chi è addebitabile un degrado del genere, se allo scarso senso civico dei cittadini o all’abbandono da parte delle istituzioni. «Copertoni, frigoriferi, cuscini, materassi, bottiglie, pannolini, cartacce di ogni genere, non sappiamo se sono colpa dei cittadino o legati a disservizi degli enti preposti alla raccolta delle immondizie». E non mancano le invocazioni a disincentivare l’inciviltà. «Non possiamo che fare appello alle amministrazioni locali – proseguono – intervenite nell’educare i cittadini a rispettare la loro terra, la nostra terra, anche con pesanti sanzioni!».
L’appello si chiude con un invito, rivolto a tutti i siciliani, a non concentrarsi solo sul momento della denuncia verbale delle cose che non vanno e a rinnovare l’orgoglio nei confronti della propria terra. Che è il presupposto per rispettarla. «Inutile sostenere battaglie civili di ogni genere, se non si è capaci di tenere pulita casa nostra – concludono i turisti -. Vorremmo tanto in futuro poter parlare solo bene della Sicilia. Confidiamo nell’orgoglio siciliano. Amatevi di più».