Dopo una pausa di qualche ora, è ripresa ieri l'attività del vulcano più alto d'Europa. Complice l'assenza di nuvole, è stato possibile osservare fontane di lava che si sono innalzate «fino a 150 metri sopra l'orlo craterico», come spiegano dall'Ingv di Catania. Nessun problema per la circolazione aerea, né sono stati segnalati tremori preoccupanti
Etna, attività stromboliana intermittente A Sud colata in lento avanzamento
Prosegue a intervalli irregolari l’attività stromboliana dell’Etna. Dopo l’intensa giornata di ieri – quando si sono susseguiti forti boati, emissione di gas e anche una piccola scossa di terremoto tra Bronte e Maletto – l’energia sembrava essere calata, per esaurirsi gradualmente nel primo pomeriggio. Ma, poche ore più tardi, l’attività è ripresa con «vivacità», come descrive l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania. Dai Comuni pedemontani e dalla stessa città è stato possibile osservare le esplosioni dal nuovo cratere di Sud-Est, complice l’assenza di nuvole che aveva ostacolato la visuale durante la mattina. Il vulcano ha dunque dato vita a «una vivace attività stromboliana, con esplosioni ad intervalli di 1-2 minuti che lanciano materiale piroclastico incandescente fino a 150 metri sopra l’orlo craterico», descrivono gli esperti.
Uno spettacolo che non ha provocato disagi all’operatività dell’aeroporto Fontanarossa – ieri le autorità hanno chiuso per qualche ora due settori aerei – né ai cittadini, dato che non si è verificata caduta di cenere. Secondo le osservazioni dell’Ingv «si nota un lento avanzamento delle colate laviche a sud (fra Monte Frumento Supino e il cono piroclastico del 2002-2003) e a sud-est, nell’area dell’ex “Belvedere”, nonché a nord-est».
[Foto di Marco Di Marco per Etna Walk]