«Se la Città metropolitana avesse chiuso le strade con più anticipo, ci saremmo attivati in tempo per garantire minori disservizi agli operatori». Lo dice la sindaca di Linguaglossa, Rosa Maria Vecchio, a proposito dell'interdizione al traffico veicolare delle arterie che portano al Rifugio Sapienza e a Piano Provenzana
Etna, ancora coperte di neve strade per alte quote «Decisione della ex provincia arrivata troppo tardi»
«Se la Città metropolitana avesse preso più in anticipo la decisione di chiudere le strade, ci saremmo attivati in tempo per garantire il minor disservizio agli operatori». Risponde così alle polemiche sul blocco della viabilità a Etna nord la sindaca di Linguaglossa, Rosa Maria Vecchio, che ci tiene a segnare chiaramente il confine fra le responsabilità del Comune e quelle dell’ex Provincia. L’ente – che attraverso la società partecipata Pubbliservizi si occupa dello spazzamento della neve dalle strade per la montagna, in gran parte provinciali – già sabato sera aveva emanato un’ordinanza per la chiusura totale del traffico sia sul versante sud che su quello nord del vulcano. Ma a Piano Provenzana la decisione ha suscitato le proteste degli operatori, che sarebbero venuti a conoscenza «soltanto da voci di popolo» del blocco degli accessi alla stazione turistica.
«Noi, dopo l’emanazione della fase di allerta da parte della Protezione civile regionale, non avevamo ritenuto necessario chiudere la strada di accesso ma procedere soltanto con avvisi – chiarisce la prima cittadina – l’ordinanza dell’ex Provincia è stata effettivamente nelle mani dei vigili urbani alle 8 di domenica mattina». Qualcosa dunque deve essersi inceppato nelle catene di comunicazioni fra enti, come sembrerebbe anche guardando a quanto invece accaduto sul versante sud dell’Etna. Qui il Comune di Nicolosi ha dato notizia della chiusura degli ingressi alla stazione di Rifugio Sapienza già nella tarda serata di sabato. Chiusura prolungatasi fino alle 13 di oggi.
In ogni caso da Linguaglossa ricordano anche che la polizia locale ha «immediatamente» predisposto il cancello di chiusura all’imbocco della strada Mareneve per Piano Provenzana. Restano, a ogni modo, tutte sul campo le perplessità degli addetti ai lavori sulla gestione della viabilità invernale lungo le strade etnee, segnata in negativo dalla frammentazione delle competenze e da una carenza di risorse e mezzi per garantire l’accesso in alta quota che appare «cronica». Stamane, comunque, sul vulcano ci si è risvegliati con «un manto di oltre un metro di neve nuova», notizia data dagli operatori autorizzati sul posto che fa ben sperare per la ripresa dell’attività degli impianti scioviari.
Il gestore delle piste dal canto suo ha assicurato che i lavori vanno avanti, così da poter riaccogliere i visitatori non appena le strade per Piano Provenzana saranno riaperte. «Nel rispetto del divieto di transito, si lavora per rendere fruibile la stazione per domani – aggiunge la sindaca Vecchio – Il tratto comunale della Mareneve è totalmente spazzato, mentre il tratto di competenza provinciale è percorribile con un po’ di difficoltà, per la corsia più ristretta, tra il rifugio Clan dei ragazzi e il bivio Provenzana».