Sarà l’estate dei ricchi e poveri. Mentre sembra che non si trovino lavoratori nel campo balneare (sempre colpa dei giovani, mai di chi li paga poco) i prezzi per lettini e ombrelloni aumentano, forse per capitalizzare, in attesa – come ci chiede l’Europa – delle nuove gare sulle concessioni balneari, forse perché, con tutti questi […]
L’estate dei ricchi e poveri / L’asso di mazze
Sarà l’estate dei ricchi e poveri. Mentre sembra che non si trovino lavoratori nel campo balneare (sempre colpa dei giovani, mai di chi li paga poco) i prezzi per lettini e ombrelloni aumentano, forse per capitalizzare, in attesa – come ci chiede l’Europa – delle nuove gare sulle concessioni balneari, forse perché, con tutti questi vipponi che passano di qui (praticamente due: Mick Jagger e Madonna, più la sfilata di Dolce & Gabbana) ce la stiamo papariando tutta quanta e stanno cominciando a sentirsi tutti a uso Briatore-Billionare.
Non vi stupite se l’estate non comincia, io ho visto padri di famiglia uscire insieme con la scusa della partita di calcetto, andarsene a fare la danza della pioggia per non fare malafijura con la famiglia che quest’estate di lettini e ombrelloni si possono stuiare il musso col pareo leopardato. Ad agosto ci vorranno 40 euro per due lettini e un ombrellone, in alcuni casi 50, più varie ed eventuali ché al lido sta male portarsi la cotoletta da casa e a pranzo ti danno queste insalate dai nomi strani e dagli accostamenti improbabili perché queste sono le cose che mangiano i veri vip, tipo la pepata di cozze bollita nello champagne con il pepe tibetano coltivato da monaci shaolin.
Alcuni sono passati dalla danza della pioggia alla danza della grandine. Altri consultano internet alla ricerca della controcultura hippie per dare una scusa ideologica al rifiuto del capitalismo balneare e alla preferenza accordata alla scelta consapevole e biodinamica ecogreen della spiaggia libera.
L’unico problema è se poi la suocera vuole assaggiare lo spinello.