Postato da: Francesco M Quanti luoghi comuni…Vengo da un recente viaggio in Romania, ospite di simpatici giovani… Rumeni, parte dei quali geneticamente e culturalmente ungaro-tedeschi.Ho trovato città ospitali, pulite, ed evidentemente sicure.Ho scoperto che Bucharest è un gran caos a causa di automobilisti indisciplinati e di un traffico inimmaginabile.Ho scoperto che i ragazzi di Brasov […]
Eppure… rumeni di qua rumeni di là, xenofobia, siamo tutti uguali…
Postato da: Francesco M
Quanti luoghi comuni…
Vengo da un recente viaggio in Romania, ospite di simpatici giovani… Rumeni, parte dei quali geneticamente e culturalmente ungaro-tedeschi.
Ho trovato città ospitali, pulite, ed evidentemente sicure.
Ho scoperto che Bucharest è un gran caos a causa di automobilisti indisciplinati e di un traffico inimmaginabile.
Ho scoperto che i ragazzi di Brasov (città ove è presente la componente ungaro-tedesca) non lascerebbero con facilità la loro città. Città pulita e ordinata proprio come ci si aspetta da una città del nord Europa.
Ho scoperto che i ragazzi rumeni sono tutti molto preoccupati dell’impressione che danno all’estero. Ho scoperto che su 25 milioni di persone di nazionalità rumena, ben 5 milioni vivono all’estero.
Ho scoperto che in Romania oltre a convivere da secoli rumeni con tedeschi e ungheresi, vi è una folta popolazione di Rom.
Ho scoperto che la stragrande maggioranza dei criminali che noi diciamo essere rumeni, sono in realtà Rom, che di rumeno hanno poco più che il passaporto. I giornali rumeni insistono spesso su questo punto… ma nessun giornale italiano sembra interessato a far notare la differenza tra le popolazioni nomadi, e quelle rumene.
Ho scoperto che con il comunismo tutti i cittadini rumeni, quindi anche i rom, erano costretti ad avere una casa. Ai nomadi l’idea di non poter vedere le stesse e di vivere in casermoni di cemento alti più piani l’idea proprio non piaceva… e organizzavano le loro case perchè funzionassero da stalle. Poi il regime finì, e furono ben contenti di scambiare una casa, il loro appartamento, il loro tetto, quello stesso appartamento per il quale ogni giovane rumeno e ogni giovane italiano fa sacrifici immensi, per una miseria. Davvero qualche stecca di sigaretta o poco più.
Viviamo con degli stereotipi, con delle priorità e delle necessità, e diamo per scontato debbano essere uguali per tutti. Eppure se una casa è un bene primario, e dovrebbe essere un diritto di ogni italiano per un nomade è un inutile oggetto.
I Rom sono il male di questo secolo? Ma ovviamente no. Solo è ineluttabile che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.