Enzo Timonieri, scomparso ma pianto per morto da mesi Su TikTok video e frasi ai parenti: «Soffrite in silenzio»

Uno scomparso che viene già pianto come morto. È metà febbraio quando gli account Tik Tok di amici e parenti di Vincenzo Timonieri, il 26enne il cui cadavere è stato ritrovato sepolto sabato scorso con due fori alla testa e in stato di avanzata decomposizione in contrada Vaccarizzo a Catania, cominciano a popolarsi di video che hanno lui come protagonista. Il primo, che ha la data del 16 febbraio, lo dà per sparito. A pubblicarlo è la compagna: a un video di loro due in macchina, accompagna la scritta «Ovunque tu sia, il mio amore arriva fino a lì». Intanto la denuncia viene presentata e cominciano le ricerche del giovane che ha alle spalle diversi precedenti legati al mondo della droga e che, mentre era detenuto nel carcere di Bicocca, si era reso protagonista anche di una rivolta dopo il diniego di poter partecipare ai funerali del bisnonno

Dal momento in cui la scomparsa diventa di dominio pubblico, sui social c’è chi lo cerca: «
Possono passare mille anni: ti troveremo». Fin da subito, però, non è che chiaro se le ricerche siano indirizzate a una persona o un cadavere anche perché molti video sono corredati da frasi che più che alla speranza di un ritrovamento fanno pensare a un senso di eternità che si riserva ai morti: «Tu vivi per sempre». A marzo parenti e amici «con le lacrime agli occhi e con le mani che tremano» continuano ad affidare a Tik Tok una «nostalgia indelebile» che «non può trovare rassegnazione». Alla fine del mese, è la sorella a pubblicare un’immagine in cui mostra un cofanetto che contiene una collana: il ciondolo a forma di cuore ha dentro una foto di Enzo che, sui social, per tutti è Caterina.

Ad aprile aumentano i contenuti e i commenti che fanno pensare che lo si dia per morto più che per scomparso: «Dolore atroce, ma almeno ci facessero trovare il corpo. Così la famiglia sa dove portare un fiore». Quel giorno è arrivato sabato scorso, ma a maggio c’era chi già consigliava ai familiari di «soffrire in silenzio» perché altrimenti «gli dai soddisfazione ai suoi carnefici». E questo non è il solo riferimento che lascia intendere che più di qualcuno sapesse già cosa ci fosse dietro quella scomparsa che sa già di morte. Anche il padre (pure lui pregiudicato per diversi reati) dal momento della scomparsa ogni giorno affolla il suo account di brevi video fatti di montaggi di foto del figlio con in sottofondo quasi sempre musica neomelodica, da Daniele De Martino (che proprio negli ultimi giorni ha lanciato la canzone per Emanuele Burgio, il 26enne freddato la notte del 30 maggio alla Vucciria a Palermo) a Gianni Vezzosi, che di recente ha pubblicato la canzone dal titolo Enzo Negativa dedicata a Vincenzo Scalia

Vincenzo Timonieri e Vincenzo Scalia

Il 28enne, che tutti conoscono con lo pseudonimo di
Negativa, è legato a Enzo Timonieri non solo da parentele in comune che in questi giorni li ricordano postando le loro foto insieme, ma anche dallo stesso destino. Negativa, infatti è una delle due vittime dell’agguato in viale Grimaldi a Librino dell’agosto del 2020. Uno scontro a fuoco tra i clan Cappello e Cursoti milanesi dietro cui è stato ricostruito un regolamento di conti che ha radici lontane. È un gruppo composto da 13 motorini ad armarsi e partire. Nell’ambito dell’operazione Centauri, quattordici persone sono state arrestate, ma non tutti i protagonisti sono ancora stati identificati. Dopo il cadavere di Timonieri, a essere stato scoperto è stato anche un ripostiglio di armi nel quartiere Librino, non lontano da posto dell’agguato dello scorso agosto. Dietro entrambi i ritrovamenti, stando a quanto è trapelato finora e come verificato con fonti giudiziarie da MeridioNews, ci sarebbe la testimonianza di un aspirante collaboratore di giustizia


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