A segnalarla il personale di una nave che stava entrando nel porto e che si è trovato davanti un'enorme macchia scura. Ipotizzando un presunto inquinamento, hanno chiamato la Capitaneria di Porto. Dall'analisi dei campioni ecco la scoperta. Guarda le foto
Enorme distesa di meduse a largo di Porto Empedocle La Capitaneria: «È il segno che qui il mare è pulito»
Una distesa di meduse è stata individuata ieri a largo di Porto Empedocle. Una situazione anomala che la Capitaneria di Porto definisce «uno straordinario assembramento». A segnalarlo per primo è stato il personale di una nave, la Voge Julie, che stava entrando nel porto agrigentino. Durante le manovre di avvicinamento, si sono trovati davanti un’enorme macchia scura a circa 400 metri dalla costa e, ipotizzando un presunto inquinamento, hanno chiamato la Capitaneria di Porto, guidata dal capitano di fregata Gennaro Fusco.
Inviata una motovedetta sul posto, i militari hanno riscontrato una scia di diverse centinaia di metri che a prima vista sembrava una macchia oleosa. E invece, prelevati dei campioni e inviati, tramite l’Asp di Agrigento, all’istituto zooprofilattico di Palermo, ecco la scoperta: nessun inquinamento, anzi il contrario. Si tratta di un’enorme colonia di medusa Velella Velella, tipologia chiamata anche By the Wind Sailor o Barchetta di San Pietro. Una specie non urticante per l’uomo, tecnicamente «specie planctonica appartenente al phylum Cnidaria, alla classe degli idrozoi ed all’ordine delle Anthomedusae». Ma, quel che è più importante, la Capitaneria di Porto Empedocle spiega che si tratta di meduse che si trovano in acque pulite e che attraggono numerose specie di pesci in vicinanza delle coste, tanto che spesso nelle zone di pesca viene anche utilizzata come esca.
«Non creano nessun problema e si sposteranno da sole – spiegano dalla Capitaneria – perché vengono trascinate dalle correnti. Negli ultimi anni l’entità degli spiaggiamenti è notevolmente aumentata; al fenomeno sono state attribuite varie cause come ad esempio maggiori controlli degli scarichi in mare e quindi minore inquinamento marino».