Una serie di tele ispirate ai viaggi in Sicilia del poeta e scrittore Johann Wolfgang von Goethe. Marine, borghi, ville e chiostri, ma anche donne/madonne. E’ stata inaugurata venerdì nei locali della galleria di Villa Niscemi la mostra personale dell’artista palermitano Filippo Lo Iacono «Emozioni mediterranee – Seguendo le tracce del viaggio di Goethe». «L’emozione mediterranea per me è la relazione che intercorre tra l’artista e l’ambiente naturale circostante. In questa atmosfera straordinaria e avvolgente considero come elementi primari cielo, mare e terra, che sono il mio tema da sempre» spiega Filippo Lo Iacono a MeridioNews in occasione del vernissage.
Lo Iacono arricchisce di tinte mediterranee le ombre e lo scintillio dell’acqua di mare, tra l’onirico e il reale. Il paesaggio palermitano viene rivisitato e ricomposto secondo le sfumature particolari dell’io profondo dell’artista. «Quando osservo uno scorcio vengo colto da un segnale che mi stimola fino ad ispirarmi e ci lavoro sopra seguendo molto gli umori del momento».
Tra realismo e impressionismo, si riconosce nel dettaglio mancato, nello scatto descrittivo di un movimento. «Le marine sono un soggetto che amo moltissimo. Trovo fondamentale – continua l’artista – l’elemento mare da accostare all’elemento simbolico, come monte Pellegrino nella tela Mondello». Onirico e reale si fondono nel romanticismo del sogno in alcune delle tele esposte, rivelando anche dettagli privati della vita familiare di Lo Iacono. «Negli ultimi mesi ho vissuto momenti straordinari, ma anche terribilmente cupi, come la perdita di entrambi i genitori. Inevitabilmente ogni tela risente degli stati d’animo di chi la dipinge». Le tonalità, i soggetti e la tensione dei movimenti lasciano il dipinto impregnato di malinconia o di serenità.
L’artista, che ha partecipato alla collettiva «Oltre lo Zentih e il divino soffio del vento», organizzata dal critico Francesca Mezzatinta, nell’estemporanea di abiti d’autore, ha dipinto un trionfo di rose rosse su una maglia color verde. Anche il nudo femminile è presente nell’opera di Lo Iacono, le sue sono immagini perfette di giovani e sinuose donne e «Donna Madonna» ha vinto il primo premio della critica di Palermo. La sua poetica è palpabile sia nel ritratto che nel paesaggio, andando oltre l’immagine e discostandosi dalle più recenti correnti pittoriche dell’arte concettuale. Lo Iacono ricalca la tradizione dei toni accesi siciliani con l’emozione contemporanea. Amante della luce e dei forti contrasti, cerca il volume e la tridimensionalità nella creazione di tele ispirate e ispiranti.
«Le emozioni mediterranee sono nel paesaggio ma anche nell’architettura – sottolinea -. Riproduco simboli e valori culturali di Palermo come i Quattro Canti o Porta Felice illuminati dal sole primaverile, che poi sono anche molto apprezzati all’estero, come di recente, a Cannes. Il Chiostro di S. Agostino o il Teatro di Verdura, che è parte di una zona, quella dei Colli, che si presta all’ispirazione artistica e tengo molto anche a Villa Niscemi. La galleria apre le sue porte da entrambi i lati mostrando spettacolari scorci di verde acceso e luce solare. Mi dedicherò molto presto a una tela – conclude – che ritragga le sensazioni fantastiche che mi dà questo luogo».
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