Il 26 luglio è arrivata al porto di Licata, in provincia di Agrigento, ma a distanza di pochissimo «il servizio è sospeso per qualche giorno». Ad annunciarlo è Salvatore Cocina, capo della protezione civile siciliana e coordinatore della cabina di regia per l’emergenza idrica. Cocina ha inviato una nota al dipartimento nazionale della protezione civile e al comando operativo di vertice interforze (Covi). «Il rifornimento di acqua a Licata con la nave cisterna della Marina militare è risultato caro rispetto al quantitativo fornito – scrive Cocina – e pertanto abbiamo chiesto una doverosa verifica dei costi ed eventuali soluzioni alternative, in quanto la nave è comunque utile per affrontare l’attuale fase di emergenza. Pertanto, in attesa dei chiarimenti richiesti, il servizio è sospeso per qualche giorno»
«È stato possibile calcolare i costi solo dopo aver effettuato il primo trasporto – continua Cocina – In base al tempo impiegato per le operazioni di carico e di scarico e per il tragitto di andata e ritorno, ogni viaggio costa circa 50 mila euro, per una spesa pari a 43 euro a metro cubo. Ringraziamo il dipartimento nazionale della protezione civile, il Covi e la Marina militare per la disponibilità offerta – scrive Cocina – e chiediamo di verificare i conteggi e valutare eventuali soluzioni diverse a un costo inferiore. Nel contempo, vogliamo rassicurare la comunità dell’Agrigentino che la Regione si è già adoperata per individuare fonti di approvvigionamento, di capacità anche superiore», conclude Cocina.
Aggiornamento delle 19:55
In serata è arrivata la replica del dipartimento nazionale della protezione civile alle dichiarazioni del capo della protezione civile siciliana sui costi della nave cisterna della Marina militare. «Non condividiamo la natura e la forma del contenuto – dice la protezione civile nazionale – Nel ringraziare la Marina militare, che come sempre si è resa immediatamente disponibile, all’interno del servizio nazionale di protezione civile, a mettere a disposizione le sue qualificate capacità di personale e mezzi per far fronte all’emergenza – si evidenzia che, nonostante gli eccezionali tempi di attivazione legati allo stato d’emergenza nella regione siciliana, la forza armata ha semplicemente applicato le tabelle di onerosità previste dalla norma».
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