Elezioni Siracusa, Vincenzo Vinciullo: “La seduta di domani, 16 settembre è inutile, dannosa e non andava convocata”

LA POTESTÀ LEGISLATIVA IN MATERIA ELETTORALE APPARTIENE ANCORA ALLA SICILIA O INVECE AFFERISCE AL GIUDICE AMMINISTRATIVO? LA SENTENZA DEL CGA LA RIMETTE IN DISCUSSIONE COME GLI ASSETTI POLITICI NELLA PROVINCIA DI SIRACUSA E ALL’ARS

In un clima avvelenato dal disorientamento istituzionale si ritorna al voto il prossimo 5 ottobre in provincia di Siracusa. In esecuzione della sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa dello scorso 8 luglio, la parziale ripetizione del voto riguarda i Comuni di Rosolini limitatamente alle sezioni numero 3, 7 e 11 e di Pachino con riferimento alle sezioni numero 2, 11, 13, 14, 15 e 23.

Sei posti per sette candidati. A rischiare sarebbero solamente in due.

La contesa di uno dei due scranni all’Ars sarebbe una lotta tutta interna al Partito Democratico. L’altro posto sarebbe conteso tra Pdl, Pid, Il Megafono e Mpa.

Una competizione elettorale anomala, perché non ci sarebbero più 140 candidati come accaduto nell’elezione del 28 ottobre 2012, ma solamente sette, in un quadro politico completamente cambiato visto che alcuni partiti sono scomparsi. Circostanze che potrebbe sconvolgere gli attuali assetti politici.

Sulla vicenda, che ha preso il via a seguito del ricorso presentato da Salvatore Midolo, candidato nella lista Mpa e sulla quale pende anche la richiesta di indagini al ministro di Giustizia e una serie di comunicazioni annunciate anche alla Dda e al Csm, ne abbiamo parlato con Vincenzo Vinciullo, parlamentare del Nuovo centro destra democratico, eletto nella lista del Pdl.

“Ci troviamo di fronte ad una sentenza innovativa che smentisce tutte le precedenti decisioni della Giustizia amministrativa sulla vicenda – racconta Vinciullo – e che è chiaramente in contrasto con la legge regionale che vieta il ritorno parziale alle urne. Tant’è vero – aggiunge – che l’Ars è stata costretta a ricorrere in Cassazione per sollevare il conflitto di competenza e attribuzione con il Consiglio di giustizia amministrativa”.

In ballo c’è molto di più: capire se la potestà legislativa in materia elettorale appartiene ancora alla Sicilia o se invece afferisce al giudice amministrativo.

“Se la Corte di Cassazione confermerà la decisione del Cga – ci dice Vinciullo – è chiaro che la Sicilia è stata commissariata e che dovremo immediatamente modificare la legge elettorale per prevedere delle elezioni parziali che metteranno, però, a repentaglio la vita dello stesso Parlamento siciliano. Ricordo che oggi le commissioni parlamentari dell’Ars – precisa – stanno operando pur impedendo la legge che vi sia attività nei 45 giorni precedenti il turno elettorale”.

“In pratica, se la Cassazione confermasse la decisione della magistratura amministrativa di secondo grado – riferisce Vinciullo – ci sarebbe il rischio concreto di votare non ogni 5 anni, ma ogni qualvolta un primo dei non eletti decidesse di sollevare problemi che venissero riconosciuti validi e di conseguenza ci sarebbe l’impossibilità per l’Ars di lavorare nella pienezza delle sue funzioni”.

“Questione che l’Ars ha posto a Supremi giudici – chiarisce l’esponente del Ncd – per far sì che pronuncino su questo delicatissimo problema”.

Oltre agli aspetti giuridici Vinciullo si sofferma ad analizzare anche i risvolti procedurali ed i limiti che emergono dalla gestione della vicenda.

“In provincia di Siracusa ad oggi si voterà, ma non si conoscono ancora chi sono gli elettori – spiega il parlamentare siracusano – chi saranno i presidenti dei seggi, ma soprattutto non sono state attivate tutte le procedure che devono portare alle elezioni. Per esempio – aggiunge – entro 50 giorni dalla data fissata per la tornata elettorale a tutti gli italiani emigrati all’estero bisognava notificare la cartolina per l’indizione delle elezioni”.

“Ciò non è stato fatto – denuncia Vinciullo – e nessuno degli italiani all’estero sa che si tornerà a votare, e poi non sono stati banditi i comizi elettorali entro i 45 giorni dalla data della elezioni”.

“Avevamo chiesto notizie al ministero di Giustizia, a quello degli Interni, ai presidenti della Regione, Rosario Crocetta e dell’Ars, Giovanni Ardizzone, all’assessore alla funzione pubblica e alle Autonomie Locali, Patrizia Valenti, su come comportarci con le spese da sostenere per le elezioni – afferma Vinciullo -. Ad oggi non è arrivata nessuna risposta, i deputati eletti non sono stati messi nelle condizioni di fare campagna elettorale e non ne stiamo facendo”.

“Avevamo chiesto di sapere come comportarci con le procedure di nomina dei rappresentanti di lista – incalza il parlamentare del Ncd all’Ars – dal momento che alcuni partiti non esistono più. Avevamo chiesto notizia su come procedere con i mandatari elettorali e non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.

“Per questi motivi domani, martedì 16 settembre è stata convocata in Commissione Affari istituzionali dell’Ars l’assessore Valenti – aggiunge Vinciullo – che dovrà spiegare come il Governo regionale pensa di procedere da qui ai prossimi 20 giorni, visto che sono state commesse violazioni che impediscono di poter celebrare le elezioni il 5 ottobre prossimo. Queste violazioni – ribadisce – è evidente che consentiranno a coloro i quali non verranno eletti di instaurare ulteriori contenziosi che spingerebbero verso il ritorno a nuove elezioni, costringendo l’Ars nuovamente a sospendere i lavori”.

“Del resto, la stessa Avvocatura dello Stato aveva sollevato tutti questi dubbi al Cga che si è pronunciato – puntualizza – ma un fatto è pronunciarsi, un altro è applicare la sentenza che sta creando difficoltà agli uffici che non sono nelle condizioni di operare, dato che la legge vieta il ritorno parziale alle urne. Assisteremo sì alle elezioni, ma c’è da metter in conto il ricorso di coloro che non saranno rieletti”.

“Una situazione kafkiana che causerà ulteriore caos – stigmatizza – e che porterà, purtroppo, l’Ars a non poter operare da qui ai prossimi mesi”.

“Siamo in attesa, comunque, della decisione che il Cga dovrà prendere il 25 settembre prossimo quando dovrà esprimersi sulla richiesta di revocazione da me presentata – ci dice il parlamentare regionale -. Sono fiducioso che il ricorso venga accolto dalla magistratura di secondo grado, tant’è vero che i giudici hanno delegato il prefetto di Siracusa a verificare se ci sono le condizioni per poter accogliere il ricorso”.

“La vicenda siracusana si complica – prosegue Vinciullo – perché le schede che erano custodite all’interno del Tribunale di Siracusa sono in parte scomparse e in parte sono state ritrovate. E quindi bisognerà capire se le schede ritrovate consentiranno di fare la verifica che il Cga aveva chiesto – rimarca – verifica che il Tar aveva detto di non essere assolutamente proponibile”.

“Ci troviamo di fronte ad una situazione assolutamente nuova, non prevista dalla legge – torna ad affermare il parlamentare alfaniano – con decisioni dei giudici amministrativi in contrasto tra di loro e con la Procura della Repubblica di Siracusa che è intervenuta sulla questione consentendo di ritrovare parte delle schede, giungendo alla conclusione che non esistono i presupposti dell’uso fraudolento della schede ballerine, tant’è vero che ad oggi nessun componente dei seggi ha avuto avvisi di garanzia”.

“Il problema è sicuramente grave – rileva preoccupato Vinciullo – perché rischia di paralizzare per i prossimi mesi l’attività legislativa ed il Parlamento siciliano, purtroppo, in un primo momento l’ha sottovalutato”.

“Non è possibile fare alcuna previsione sull’esito elettorale – ribatte il parlamentare del Ncd – perché dipenderà solo ed esclusivamente dal numero degli elettori che si recheranno a votare e dai candidati in lista che non sono più 140 come nelle scorse elezioni ma solo 7, perché è evidente che solo sette sono i candidati che in queste elezioni hanno la possibilità di essere eletti o non rieletti, dato che tutti gli altri non sono interessati a questa competizione elettorale”.

“I posti in ballo sono sei ed in discussione potrebbero essercene solo due – focalizza Vinciullo -. Uno all’interno di un partito che non rischia il seggio ed è una competizione interna, il PD; l’altro fra quattro partiti: Pdl, Pid, Lista Il Megafono e Mpa, che hanno conseguito risultati e potrebbero esser modificati e sconvolti proprio perché il numero dei candidati è esiguo e non più quello originario”.

“Aspettiamo di vedere, quindi, cosa accadrà domani in Commissione Affari istituzionali – conclude Vinciullo -. Ritengo che la convocazione di domani, 16 settembre, dei lavori d’Aula sia inutile ancorché dannosa ed è chiaro che solleverò il problema dell’impossibilità di convocare la seduta dell’Ars”.

 

 


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