Elezioni politiche: perché il Movimento 5 Stelle è stato oscurato

Fateci caso: ormai da mesi i grandi giornali e la Tv del nostro Paese o parlano male del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, o non ne parlano affatto. E se i sondaggi, qualche mese fa, non potevano fare a meno di dare i grillini al 20 per cento, oggi, in tutti i sondaggi, stanno tra il 10 e l’11 per cento. Insomma: o oscurati o ridimensionati. Di diritto o di rovescio, alle prossime elezioni politiche del 24 febbraio Grillo e il suo Movimento debbono perdere. Certo, alla fine decideranno gli elettori. Ma intanto i poteri forti ci provano.

Il perché di questo atteggiamento è semplice: questo Movimento politico è l’unico, finora, che ha cercato di fare riflettere gli italiani sull’euro e sull’Unione Europea. Beppe Grillo non ha mai detto: noi siamo contro l’euro e contro l’Unione Europea: ha detto soltanto una cosa molto più semplice e democratica: facciamo decidere agli italiani, debbono essere gli italiani, con un referendum, a stabilire se il nostro Paese deve restare nell’Unione Europea e, quindi, se deve continuare a restare nell’Eurozona.

Questa semplice e democratica posizione assunta dal Movimento 5 Stelle ha scatenato le ire della Massoneria finanziaria, che ormai detta legge in tutta l’Unione Europea e, quindi anche nel nostro Paese. Pensate: persino la Chiesa Cattolica, in questo momento ‘abitata’ da un fine teologo come Papa Ratzinger, ha messo da parte fede, speranza e carità, si è beccata uno ‘sconto’ sull’Imu e adesso sostiene il Governo Monti al ritmo del celebre coro dell’Adelchi: “… l’un popolo e l’altro sul collo vi sta…” (salvo a ripensarci in queste ultime ore).

Di fatto, la scarsa attenzione che i media riservano al Movimento non deve dispiacere a Grillo, che guarda sempre con preoccupazione al mondo del giornalismo italiano. Certo, quando c’è stato da parlar male dei grillini, la grande informazione italica non ha perso tempo: lì un consigliere regionale dissidente, da un’altra parte un esponente che ha ‘disobbedito’, da un’altra parte ancora altri problemi da sottolineare, ingrandire, stigmatizzare.

La speranza è che, con queste polemiche, gli italiani si convincano a non votare per il Movimento 5 Stelle, facendo contenta la Massoneria finanziaria europea che ci ha rifilato il Governo Monti, il Fiscal compact (50 miliardi di euro all’anno per vent’anni: questa la cifra che gli italiani dovrebbero pagare a partire da quest’anno: ma di questo non parla nessuno: non ne parla Bersani, non ne parla Berlusconi, non ne parla Casini, non ne parla Monti e via continuando con i silenzi e le omissioni) e le altre manovre finanziarie in arrivo per fare sempre più grande l’Europa.

A nostro avviso, questa strategia adottata dalla Massoneria finanziaria, alla fine, favorirà il Movimento 5 Stelle. Per almeno due motivi. In primo luogo, perché le polemiche scatenate utilizzando fino alla noia i grillini ‘dissidenti’, dopo qualche mese hanno già fatto il loro tempo. Di fatto, non gliene frega niente a nessuno. Anzi, rispetto a quello che sta succedendo in alcuni Partiti, in occasione della composizione delle liste, le presunte azioni “antidemocratiche” di Grillo fanno sorridere. In secondo luogo perché il mondo politico di Beppe Grillo corre sulla rete: luogo dove certi “mezzucci da dozzina” valgono poco o nulla.

C’, poi, un terzo motivo che vale molto qui in Sicilia. Dove il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars, dopo un avvio stentato (che il nostro giornale non ha mancato di sottolineare, criticando una forse eccessiva dose di ‘parlamentarismo’ classico messo in campo dai neo parlamentari grillini a sala d’Ercole), ha cominciato a smantellare operazioni legislative truffaldine, lasciando intendere che, nell’attuale legislatura, ci sarà da divertirsi!

Cosa, questa, che porterà, a nostro modesto avviso, grandi consensi elettorali al Movimento 5 Stelle nell’Isola. Perché se è vero che i ‘garantiti’ dal clientelismo politico – per esempio, i precari diventati tali grazie alle raccomandazioni politiche, che sono oggi circa 30 mila – sono appoggiati dalla vecchia politica siciliana, è altrettanto vero che in Sicilia c’è un alto numero di giovani senza lavoro e senza raccomandazioni dieci, venti, trenta volte superiore a quello dei precari raccomandati dalla politica siciliana corrotta: gente che si è rotta le scatole della vecchia politica siciliana fatta da precari da ‘stabilizzare’, dai dirigenti da ‘assumere’ – a contratto e senza concorso – negli uffici della Regione e nei Comuni, in barba alla Costituzione del nostro disastrato Paese e da altre nefandezze simili.

Un paio di settimane fa – a proposito di informazione e disinformazione – sui giornali e persino in Tv si è parlato di una presunta “parentopoli” che avrebbe coinvolto il Movimento 5 Stelle. Alla fine si trattava di un unico caso registrato qui in Sicilia: quello di Azzurra Cancelleri, sorella di Giancarlo Cancelleri, già candidato dei grillini alla guida della Sicilia, oggi capogruppo del Movimento 5 Stelle a Sala d’Ercole.

Peccato che l’anno scorso di questi tempi, quando il nostro giornale muoveva i primi passi, contattando per un articolo i grillini ci siamo imbattuti proprio in Azzurra Cancelleri che era già attivista del Movimento. Quindi non c’è alcuna parentopoli, visto che questa ragazza, che non conosciamo se non per telefono, era già in prima fila un anno fa a lavorare con i grillini.

Sappiamo che qualche nostro lettore, che ci considera sponsor del Movimento 5 Stelle (dimenticando che, quando l’abbiamo ritenuto opportuno, abbiamo anche criticato i grillini),

Tutti i Candidati del Movimento 5 Stelle

penserà che questo articolo che state leggendo è in qualche modo concordato con gli stessi esponenti del Movimento di Grillo. Vi assicuriamo che è solo farina del nostro sacco.

A noi, in questa sede, prendendo spunto dall’oscuramento che il Movimento 5 Stelle sta subendo in questa campagna elettorale, interessa sottolineare il ruolo nefasto che la Massoneria finanziaria sta esercitando nel nostro Paese. Si ‘pompano’ notizie ininfluenti per colpire chi non ha ancora portato il cervello all’ammasso, mentre, per citare due esempi, ci si dovrebbe occupare di più di quello che sta succedendo, proprio qui in Sicilia, nei due Partiti della Sinistra, il Pd e Sel.

A nostro avviso, è scandaloso che, dopo aver celebrato le primarie, le segreterie nazionali di questi due Partiti abbiano imposto propri candidati ‘paracadutandoli’ da Roma. Incredibile quello che succede nel Pd, dove la segreteria nazionale, su 32 seggi disponibili tra Camera e Senato nel caso in cui Bersani dovesse vincere le elezioni politiche, ha tenuto per sé 8 candidati mettendoli ai primi posti. Di fatto, lasciando fuori dalle liste chi si è  fatto il ‘mazzo’ cercando consensi alle primarie.

Idem nel partito di Nicki Vendola. Anche Sel ha celebrato le primarie in Sicilia. Ma la segreteria nazionale si sta prendendo i seggi disponibili per ‘paracadutare’ nella nostra Isola personaggi di altre regioni italiane che non verrebbero mai eletti nei propri luoghi di origine perché privi di consenso popolare. Aggiungendo a questi qualche siciliano fedele allo stesso Vendola, che, presentatosi come il leader della ‘Sinistra plurale’, si sta in realtà comportando come il peggiore dei Satrapi del vecchio Pci di Secchia e Bordiga.

Se questa è la Sinistra siciliana, con le liste di Pd e Sel riempite di ‘ascari’ provenienti da altre regioni italiane, beh, noi ci auguriamo che gli elettori di questi Partiti si orientino su altre formazioni politiche. Perché no?, anche sul Movimento 5 Stelle. O sugli Arancioni di Antonio Ingroia. O, ancora, sul Megafono, il Movimento politico del presidente della Regione, Rosario Crocetta che, mettendo come capolista al Senato Antonio Presti – un uomo di raffinata cultura che da decenni si batte in favore dell’arte, contro la stupidità del potere – sta dando un segnale importante a tutta la politica siciliana.

L’importante è dare un segnale a Bersani e a Vendola. Per fare capire a questi due signori che i siciliani sono uomini liberi e non servi sciocchi dei loro squallidi giochi di potere.

 

 

 

 


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Fateci caso: ormai da mesi i grandi giornali e la tv del nostro paese o parlano male del movimento 5 stelle di beppe grillo, o non ne parlano affatto. E se i sondaggi, qualche mese fa, non potevano fare a meno di dare i grillini al 20 per cento, oggi, in tutti i sondaggi, stanno tra il 10 e l’11 per cento. Insomma: o oscurati o ridimensionati. Di diritto o di rovescio, alle prossime elezioni politiche del 24 febbraio grillo e il suo movimento debbono perdere. Certo, alla fine decideranno gli elettori. Ma intanto i poteri forti ci provano.

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