Il candidato sindaco che ha messo insieme pezzi di centrodestra e l'area del deputato Luca Sammartino non teme l'eventuale implosione delle contraddizioni. «Farà la differenza l'impegno di chi andrà a governare», spiega. Al centro del suo programma c'è «il nuovo piano regolatore e l'abbattimento delle barriere architettoniche»
Elezioni Mascalucia, Magra punta al dopo Leonardi «Dietro mia candidatura progetto civico condiviso»
Un nome che ha messo insieme il dem renziano Luca Sammartino e pezzi di centrodestra, compreso il vicesindaco uscente, tra i leader della Lega in Sicilia, Fabio Cantarella. L’architetto Vincenzo Magra non teme però l’effetto poca compattezza attorno alla sua candidatura. «Bisogna comprendere che il nostro è un progetto civico condiviso», spiega. Nella corsa del prossimo 10 giugno dovrà vedersela con Concetta Lucia Italia, Francesco D’Urso Somma e con l’esponente del Movimento 5 stelle Alessandro Salerno. Magra per l’occasione ha schierato cinque liste, designando come assessori Daniela Adriana Oliveri e sempre Cantarella, curiosamente designato assessore anche a Catania, dal centrodestra di Salvo Pogliese. Nel 2013, già in lizza per la poltrona di primo cittadino, aveva perso al ballottaggio con l’uscente Giovanni Leonardi, fattosi da parte rinunciando al secondo mandato. La sua maggioranza è così confluita sull’ex sfidante.
Qual è stato il percorso di avvicinamento a queste elezioni amministrative?
«Nasce dall’impegno quotidiano sul territorio, dall’ascolto delle esigenze di tutte le componenti della cittadinanza e nella loro traduzione in istanze da realizzare. In tanti mi hanno chiesto di ricandidarmi, individuando nella mia persona la giusta guida attorno alla quale costruire un nuovo progetto per Mascalucia. Ed è proprio l’entusiasmo condiviso attorno al progetto Mascalucia Per Tutti la nota più lieta di questo percorso di avvicinamento al voto: i cittadini che stiamo incontrando ogni giorno in giro per il paese stanno rispondendo con trasporto alle nostre proposte per il rilancio del territorio, leggendo all’interno del programma le soluzioni che auspicano per i problemi che ad oggi caratterizzano Mascalucia. L’entusiasmo e il consenso crescono ogni giorno e non potevo sperare in riscontro migliore per le idee che stiamo proponendo».
Com’è la Mascalucia che ha in mente?
«Deve innanzitutto essere alla portata di tutti: l’inclusione è la parola chiave, possibile soltanto abbattendo tutte le barriere architettoniche, mentali e fisiche che impediscono l’integrazione ai soggetti con disabilità, anche dal punto di vista sociale ed economico. La nostra visione di Mascalucia passa poi necessariamente da un nuovo piano regolatore: solo con una nuova pianificazione urbanistica possiamo tornare ad avvicinare le periferie e a vivere il centro storico, rilanciando l’economia e favorendo le attività locali. Mascalucia per tutti non è un semplice slogan, ma il riassunto di un programma che prevede misure chiare per ogni componente della cittadinanza: dai giovani agli anziani, dalla mobilità allo sport, dal raccordo con le periferie (che dovranno essere i nuovi centri) ad un potenziamento del sistema di rifiuti. E poi l’istituzione di un responsabile di quartiere deputato alle segnalazioni, la creazione di eventi che fungano da punto di ritrovo per i compaesani e che attraggano visitatori dall’hinterland e una totale trasparenza delle azioni dell’amministrazione. Insomma, un programma completo e articolato, che stiamo raccontando quotidianamente attraverso gli incontri pubblici e i nostri canali social».
Come pensa di governare con questa intesa centrodestra+Sammartino? Non teme poca compattezza?
«Prima che di schieramenti politici e alleanze, è fondamentale comprendere che il nostro progetto civico è fatto di persone che si sono unite già cinque anni fa attorno ad un programma ben definito, un obiettivo comune creato e condiviso da tutti i membri della squadra. Ritengo che, in un periodo come quello odierno e in realtà locali come Mascalucia, occorra capovolgere il punto di vista di analisi: non sono le intese o le alleanze a fare la differenza, quanto l’impegno di chi andrà a governare, nel rispetto del programma che stiamo presentando ai cittadini».
Con lei si è schierata l’amministrazione uscente, non pensa possa essere un rischio considerata la poca popolarità del sindaco uscente?
«Anche in questo caso, più che uno schierarsi a prescindere si è trattata di una adesione ad un progetto civico condiviso e frutto di oltre cinque anni di lavoro: al centro ci sono i temi che costituiscono il programma “Mascalucia per tutti” e attorno a quelli si è discusso e ci si è trovati. Il fatto che l’amministrazione uscente abbia deciso di sposare la nostra visione di Mascalucia e di investire me della responsabilità di guidare il progetto altro non è che l’ulteriore riprova del buon lavoro che stiamo svolgendo. Al pari degli uscenti infatti anche tantissimi cittadini, artigiani, commercianti, giovani e anziani, si sono schierati dalla nostra parte: la legittimazione del nostro programma passa dal consenso di ogni singolo cittadino, indipendentemente dal ruolo o dalla carica che ricopre».