Elezioni europee: i voti di preferenza in Sicilia e Sardegna eletto per eletto

GRANDE RISULTATO DI RENATO SORU, CHE SUPERA I 183 MILA CONSENSI. IL FLOP DI CROCETTA, LUMIA, CARDINALE, FERRANDELLI E MONTANTE CHE, INSIEME, NON RIESCONO A FAR PRENDERE ALLA LORO CANDIDATA, MICHELA STANCHERIS, PIU’ DI 71 MILA CONSENSI…

Colpisce il Risultato di Renato Soru: passi che è stato presidente della Regione Sardegna, passi pure che è un noto imprenditore: ma raggranellare quasi 183 mila voti di preferenza tra Sicilia e Sardegna è veramente un grande risultato.

E’ evidente che è stato votato anche in Sicilia. Ma staccare di circa 50 mila voti Caterina Chinnici arrivata seconda, beh, non ce l’aspettavamo.

Per noi è una sorpresa anche la stessa Chinnici: anche se capolista, non ci aspettavamo che il suo risultato: quasi 134 mila voti. Numeri notevoli. E’ evidente – l’abbiamo scritto stamattina – che il suo nome è entrato in tutte le ‘terne’ dei capicorrente del PD siciliano. Una vittoria del segretario regionale, Fausto Raciti, che l’ha voluta in lista da capolista.

Sorprendente Michela Giuffrida con quasi 92 mila voti di preferenza. Il successo – con rispetto per la nei europarlamentare – è di Lino Leanza, che è riuscito a ‘capitalizzare’ il proprio ruolo in un Governo regionale che non sta brillando. Risultato comunque notevole.

Questi sono i tre europarlamentari eletti nel PD.

E gli altri? A nostro avviso – lo abbiamo già scritto e lo ribadiamo – ha ottenuto un grosso risultato il professore Giovanni Fiandaca, che mette nel proprio ‘carniere’ oltre 76 mila e 200 voti. Considerata la sua breve campagna elettorale (è stato candidato all’ultimo momento, dopo che Antonello Cracolici è stato escluso dalla lista), ha ottenuto un grande risultato.

Battendo quelli che l’avevano attaccato in modo poco elegante: ovvero il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e la sua candidata, l’assessore regionale in carica, Michela Stancheris, che si è fermata a 71 mila voti, pur avendo alle spalle mezzo Governo regionale, il senatore Giuseppe Lumia, Totò Cardinale da Mussomeli, Antonello Montante con chi ancora gli va dietro e, a quanto si racconta, anche il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli, che negli ultimi giorni, forse per ripicca contro un PD che ha accolto il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sembra abbia fatto campagna elettorale per Crocetta-Stancheris.

Ebbene, tutti questi personaggi che ‘disamministrano’ la Regione siciliana – ma che comunque controllano mezzo Governo e tutto il sottogoverno – si sono fermati a 71 mila voti! La dimostrazione che, a livello elettorale, valgono ben poco.

Deludente – anche su di lui ci siamo pronunciati stamattina – il Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, con i suoi 66 mila voti circa. Per carità: sono tutti voti moderati trasferiti al PD. Ma gli sono mancati almeno 30 mila voti da Agrigento e provincia che gli avrebbero consentito di volare verso Strasburgo.

Sotto tono anche Giovanni Barbagallo con oltre 52 mila voti. Da lui, in verità, ci si aspettava di più.

Tiziana Arena, candidata da Mirello Crisafulli, ha ‘marcat’o il territorio di Enna con i suoi oltre 28 mila voti.

Sotto tono anche il risultato del Movimento 5 Stelle. Che comunque ottiene in questa circoscrizione il 27 per cento dei voti, confermandosi una realtà politica. In questo caso, i grillini siciliani hanno subito il traino negativo nazionale, con il leader, Beppe Grillo, che forse ha usato toni troppo forti, spaventando l’elettorato moderato.

I grillini eletti sono Ignazio Corrao con quasi 71 mila voti e Giulia Moi con quasi 63 mila voti. Il primo è siciliano, la seconda è sarda.

Forza Italia rispetta le attese della vigilia, anche se, nel complesso, prende meno voti di quanti se ne aspettava. Il primo degli eletti e Salvo Pogliese, vice presidente dell’Ars, che supera i 612 mila voti di preferenza. Al secondo posto si piazza il sardo Salvatore Cicu con oltre 51 mila e 200 preferenze. Questi due sono gli eletti. Anche in questo caso, un siciliano e un sardo.

Al terzo posto – primo dei non eletti – con con 50 mila 540 voti Gianfranco Miccichè, che Berlusconi ha imposto come capolista, impegnandosi personalmente a farlo votare. Un altro ‘buco’ di Berlusconi, che in questa campagna elettorale non ne ha azzeccata una. Anche se voci di corridoio parlano già di ‘promesse’ a Cicu per convincerlo a fare posto a Miccichè.

Quarto posto per l’eurodeputato uscente Salvatore Iacolino, con 40 mila e 238 preferenze. Non è un cattivo risultato, considerato che ha ‘corso’ contro il suo ex capocorrente (Angelino Alfano, che, cm’è noto, ha lasciato Forza Italia) e in contrapposizione a Miccichè.

Al quinto posto Innocenzo Leontini, con 40 mila e 189 voti. Tutto sommato è un buon risultato, considerato che dal suo ex Partito – Forza Italia – non sembra abbia avuto molti appoggi. A sostenerlo, oltre alla sua storia personale, c’era il Cantiere popolare. Ma non è bastato.

Il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e l’Udc non hanno raggiunto il 13-14 per cento che si aspettavano dalla Sicilia. Il Partito si è fermato al 7,5 per cento. Il più votato è stato l’europarlamentare uscente, Giovanni La Via, con 56 mila 446 preferenze. La Via, appoggiato dall’ex senatore Giuseppe Firrarello, ha staccato di oltre 20 mila voti Giovanni Pistorio, esponente dell’Udc, che si è fermato a quasi 35 mila e 200 voti.

Non è andata bene a Francesco Cascio che si è fermato a 27 mila e 757 voti. La sua, comunque, era una candidatura di servizio.  

Deludenti Giuseppe Marinello e Nino Germanà, che si sono fermati, rispettivamente, a 24 mila 116 voti e 23 mila 581 voti.  

Ottimo, invece, il risultato di Patrizia Valenti, assessore regionale in carica, che alla sua prima esperienza elettorale ha raggiunto quota 23 mila 196 voti.  

Nel complesso, l’Udc siciliana – un tempo partito del 12-15 per cento dei consensi – esce molto sacrificata da questa competizione elettorale.

La Lista Tsipras non ha ottenuto un grande risultato. Nel collegio Sicilia Sardegna è un po’ sotto il 4 per cento (a livello nazionale ha superato il 4 per cento e quindi manda propri rappresentati al Parlamento europeo). Ma considerato quello che è successo, questa nuova formazione ha tenuto. Il più votato è stato Mario Cicero con 15 mila e 386. Al secondo posto Antonio Mazzeo, con 13 mila e 986 voti. Al terzo posto Barbara Spinelli con 13 mila e 923 voti, Poi Maria Elena Ledda con 13 mila 637. Quindi Olga Nassis con 9 mila e 630 voti. Alfio Foti ha raggiunto quota 7 mila e 659. Simona Lobina 6 mila e 106 voti. Antonella Leto 5 mila e 402 voti.

Fratelli d’Italia è sotto il 4 per cento (anche se di poco) a livello nazionale. E sotto il 4 per cento anche in Sicilia e Sardegna. Dove Giorgia Meloni raggiunge quasi 40 mila voti. Il secondo classificato, con circa 30 mila voti in meno è Sandro Pappalardo. Poi gli altri.

La Lega Nord – e considerato che siamo in Sicilia e Sardegna non è da sottovalutare – prende oltre 16 mila voti (il segretario nazionale di questa formazione politica, Matteo Salvini, ne prende, da solo, oltre 10 mila).

La verità è che gli indipendentisti siciliani dovrebbero credere di più nei propri mezzi: dovrebbero agire di più e dividersi di meno.  

Europee, in Sicilia sul podio due donne: Caterina Chinnici e Michela Giuffrida le più votate

 Tutti i voti delle province: a Enna boom del PD, ad Agrigento si afferma NCD e a Siracusa il M5S

 

 

 


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