Domani sera i due dovrebbero ritrovarsi l’uno di fronte all’altro. Se lo augura sfregando le mani il sindaco di Belpasso Carlo Caputo, mentre l’ospite non gradito ma obbligato, il suo rivale forzista Alfio Papale, dribbla il punto: «Incontrerò una delegazione guidata dal collega onorevole Giuseppe Zitelli, della presenza o meno di Caputo poco mi importa», dice a MeridioNews. Il primo cittadino uscente, però, non vuole farsi sfuggire la preda: «Se alleanza dovrà essere, Papale apra il
confronto e venga a sedersi con me, componente della direzione di Diventerà bellissima, il candidato sindaco Daniele Motta e il nostro punto di riferimento regionale Zitelli».
In vista delle Amministrative a Belpasso, dovrà maturare in un tale quadro di snervante guerra di posizionamento la convergenza tra la maggioranza di ex Mpa e centristi che finora ha sostenuto Caputo, non ricandidatosi, e il centrodestra belpassese di Papale, deputato regionale di Forza Italia e ormai da anni strenuo oppositore del sindaco. La pillola amara nessuno vorrebbe davvero mandarla giù, ma l’accordo trova l’autorevole patrocinio del presidente della Regione Nello Musumeci e si fonda su di un patto per riunire il centrodestra anche a Belpasso tra Papale e il deputato di Diventerà bellissima Giuseppe Zitelli, alleato numero uno di Caputo. Proprio Musumeci, durante una riunione di martedì scorso, ha invitato i suoi a fare ancora il possibile per sancire definitivamente l’intesa. Tutto ciò, domani, porterà intorno a un tavolo tutti gli attori in causa.
Nel tira e molla, il primo cittadino vorrebbe spingere il rivale ad entrare sì in casa sua, ma in punta di piedi e accettando precise condizioni. Dall’altra parte, invece, Papale sembra volere bypassare del tutto il nodo Caputo. «Il mio interlocutore è Zitelli», ripete appena può, giocando sul ritiro di Caputo come fosse una vera uscita di scena. Il deputato, già sindaco a Belpasso per un decennio, prima aveva individuato un tris di nomi per l’eventuale candidatura di Forza Italia: Pippo Vasta, Nino Rapisarda e Gregorio Guzzetta. L’ultimo dei tre, qualora il centrodestra andasse diviso, sarebbe pronto ancora oggi a scendere in campo. Il piano A dei forzisti, comunque, sembra restare l’ok alla designazione già maturata da mesi di Daniele Motta (ex assessore di Caputo con un passato nella Margherita) in cambio di un congruo riconoscimento politico nella prossima amministrazione.
L’alleanza darebbe vita ad una coalizione extra-large di 8-10 liste (sicure sarebbero quattro dall’area Caputo-Motta e quattro dall’area azzurra) compresi i simboli di FI e Diventerà bellissima. Ma anche, come anticipato da MeridioNews, due liste con la regia del presidente del Consiglio Salvo Licandri e l’ex consigliere renziano Giuseppe Aiello, che accoglierebbero uomini vicini al deputato regionale Pd Luca Sammartino.
Calandosi nei panni del regista, Caputo invece detta la linea: «Ben venga questo incontro, vogliamo seguire il suggerimento di Musumeci – ribadisce a MeridioNews – e potremo così verificare se esistono punti programmatici in comune tra la nostra coalizione e il gruppo di Papale». Per il sindaco ci sono però cose su cui non si può trattare: «Motta è il candidato della continuità, resteremo fermi – aggiunge ad esempio – sull’approvazione del progetto esecutivo del Piano Regolatore e la conseguente nascita del Parco delle torrette».
Nel campo delle alternative al centrodestra, dal Movimento 5 stelle non emerge ancora alcun nome. Il circolo locale del Pd, distante dall’area Sammartino, tiene invece ancora viva l’opzione Nunzio Distefano. Arenatasi prima ancora di nascere l’ipotesi di Aurora Lipera, candidata sindaco per aggregare la sinistra. La consigliera uscente, eletta nel 2013 con Luciano Mirone, veniva data in avvicinamento anche alla coalizione di Motta.
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