Di nuovo elezioni amministrative a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento. La tornata elettorale del 14 giugno 2022, infatti, è stata annullata ad agosto 2023, facendo decadere il sindaco Antonio Pitruzzella a 14 mesi dalla sua elezione. A fare ricorso era stato uno dei candidati a sindaco sconfitti, Michele Termini, che ha denunciato un’irregolarità […]
Foto di interno.gov.it
Comunali 2024: dopo le schede stampate male, si rivota a Campobello di Licata. In corsa anche l’euroscettico critico dei vaccini
Di nuovo elezioni amministrative a Campobello di Licata, in provincia di Agrigento. La tornata elettorale del 14 giugno 2022, infatti, è stata annullata ad agosto 2023, facendo decadere il sindaco Antonio Pitruzzella a 14 mesi dalla sua elezione. A fare ricorso era stato uno dei candidati a sindaco sconfitti, Michele Termini, che ha denunciato un’irregolarità nelle schede elettorali. Il 5 ottobre 2022 il ricorso è stato rigettato dal Tribunale amministrativo regionale della Sicilia, ma il 16 agosto 2023 il Consiglio di giustizia amministrativa ha accolto l’appello di Termini. «La prefettura di Agrigento – ha scritto il massimo organo di giustizia amministrativa regionale – ha mandato in stampa, e quindi fatto distribuire ai seggi comunali, una scheda elettorale che si è discostata parzialmente – ma certamente in modo che non può considerarsi irrilevante – dalle ‘caratteristiche essenziali‘ del modello di scheda di votazione fissato dal decreto assessoriale, autorizzando la stampa di schede nelle quali, nel lato sinistro, erano concentrati tutti e cinque i candidati sindaci con le corrispondenti liste collegate».
Secondo il Consiglio di giustizia amministrativa «i primi quattro candidati sindaci, con le rispettive liste, avrebbero dovuto trovarsi nella prima e seconda parte della scheda a sinistra, mentre il quinto candidato, con la sua lista, nella terza e quarta parte a destra». Il Tar aveva ritenuto «l’errore di stampa come una irregolarità di carattere non sostanziale (ossia tale da non influire sulla sincerità e sulla libertà di voto) e comunque non in grado di inficiare le operazioni, ritenendo prevalente il principio generale della conservazione del voto». In seguito alla decisione del Cga il comune di Campobello di Licata è stato commissariato in attesa di nuove elezioni, che si terranno l’8 e il 9 giugno prossimi, insieme a quelle Europee. La sfida è tra quattro uomini: Lillo Massimiliano Musso (Forza del popolo), Antonio Pitruzzella (sostenuto da Partito democratico, Movimento 5 stelle, Sud chiama Nord e Unione di centro), Michele Termini (appoggiato da Fratelli d’Italia e Movimento per l’autonomia) e Vito Terrana (sostenuto da Forza Italia e Democrazia cristiana Sicilia nuova).
Il quadro politico per questa tornata elettorale, quindi, è questo: due candidati sindaco per il centrodestra – che a Campobello di Licata andrà diviso – uno per il centrosinistra, il cui candidato sarà però appoggiato anche da Sud chiama Nord di Cateno De Luca e dall’Udc – partito centrista che di solito guarda a destra – e poi un outsider. Tutti e quattro i candidati sono reduci da competizioni elettorali recenti. Pitruzzella aveva vinto le amministrative del 2022 proprio contro Terrana – che era arrivato secondo – e contro Termini, giunto terzo (la sua lista, però, era stata la più votata). Inoltre Termini è stato già sindaco di Campobello di Licata da giugno 2009 a dicembre del 2011. Musso, invece, nel 2023 ha partecipato a due elezioni: in una correva per diventare sindaco, nell’altra per diventare senatore. A maggio 2023 il segretario di Forza del popolo si è candidato a sindaco nella sua città, Ravanusa, sempre nell’Agrigentino, ed è arrivato terzo su quattro. Qualche mese dopo, però, ha giocato una partita nazionale.
In seguito alla morte di Silvio Berlusconi, infatti, il seggio del Senato occupato dall’allora leader di Forza Italia è rimasto vacante; questo perché Berlusconi era stato eletto in un collegio uninominale. Infatti se una persona viene eletta in un collegio plurinominale, alla sua morte o dimissione prende il suo posto la prima delle persone non elette. Nei casi di collegio uninominale, invece, se una persona muore o si dimette, si deve tornare a votare per quel collegio specifico, perché in questo particolare tipo di collegi elettorali le forze politiche non candidano un listino di nomi (come succede nei collegi plurinominali), ma solo una persona. Per questo alla morte di Berlusconi è stato necessario fare le elezioni suppletive del Senato nel collegio di Monza Brianza.
Per quel seggio si sono candidati Adriano Galliani (centrodestra) – che poi ha vinto con il 51,46 per cento dei voti – Marco Cappato (centrosinistra), secondo con il 39,53 per cento, il siciliano Cateno De Luca – che per quell’occasione ha rinominato la sua forza politica Sud con Nord e ha raccolto l’1,76 per cento dei voti – e altre cinque persone. Tra queste anche Lillo Massimiliano Musso, che con Forza del popolo è arrivato settimo su otto, raccogliendo l’1,26 per cento. In quella campagna elettorale Musso si è fatto notare per le sue posizioni euroscettiche – secondo la sua forza politica, l’Italia dovrebbe uscire dall’Ue e abbandonare la moneta unica – e per le dichiarazioni sulla pandemia di Covid-19: Musso si è mostrato scettico sui vaccini e sulla gestione dell’emergenza. Sempre in quella campagna elettorale ha detto che secondo lui bisognerebbe «tornare all’Italia dei comuni».
Nella notte tra il 9 e il 10 giugno la cittadinanza di Campobello di Licata saprà se ad amministrare il comune sarà un esponente di centrosinistra, uno dei due candidati di centrodestra oppure il candidato fuori dalle coalizioni. Prima però bisogna sperare che stavolta le schede elettorali siano stampate in modo corretto.