Elettrodotto Terna, Ardizzone sempre più ‘elettrico’…

Aria di tensione alla manifestazione elettorale di presentazione delle liste dell’Udc, svoltasi nei giorni scorsi alla fiera di Messina. Faccia a faccia tra il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, e un gruppo di attivisti di Valle del Mela, muniti di striscione contro l’elettrodotto in cui si è letto: “Ardizzone sei con noi o con Terna?”.

Ardizzone attacca duramente i grillini e  riprende i manifestanti in più punti riguardo la questione ambientale, non lasciandoli parlare neppure stavolta. Stessa cosa si era verificata la scorsa settimana a Palermo, davanti la sede della stessa Assemblea regionale siciliana, giorno in cui il presidente Ardizzone ha ignorato  una delegazione di oltre 50 residenti arrivati da Messina per protestare contro il rinvio della discussione della mozione presentata dai parlamentari del Movimento 5 Stelle proprio sull’elettrodotto che Terna sta realizzando nella Valle del Mela.

Le telecamere di una webtv locale hanno ripreso e poi pubblicato su youtube il momento in cui l’esponente dell’Udc attacca il Movimento 5 Stelle, che si sta attivando per sostenere la battaglia dei cittadini della Valle de Mela contro l’arroganza di Terna e contro l’ascarismo del Governo regionale.

“Abbiamo affrontato in più occasioni la materia ambientale – dice Ardizzone – ma ritengo che non possa divenire ostaggio dei falsi politici e, a maggior ragione, non può essere ostaggio dei grillini. Non accettiamo lezioni da parte di nessuno. L’altra sera in piazza Politeama a Palermo il Movimento 5 Stelle dopo il Muos, dopo Terna e dopo la demagogia espressa in campagna elettorale, esibisce pure il reddito minimo per i disoccupati. Non ne possiamo più, spero arrivi presto il 24 febbraio”.

“Sto sempre con i cittadini onesti – aggiunge Ardizzone (vorrebbe stare forse con i cittadini disonesti? ma che dice, presidente Ardizzone… ndr) – ma non con tutti quelli che organizzano pullman per portare avanti il Movimento 5 Stelle. Non vi fate strumentalizzare, non vi fate abbindolare”.

Durante il discorso, l’esponente dell’Udc ha ripreso animatamente anche Angela Bianchetti, presidente del Comitato Cittadini Pacesi per la Vita: “Mi rivolgo anche all’amica Angela Bianchetti che sta esibendo uno striscione e fa riferimento alla questione Terna. A me venite a dire di Terna? Io che mi sono impegnato in prima persona, venendo anche minacciato dalle pagine di un quotidiano locale? Non un atto di solidarietà da parte vostra, neanche in quella occasione. Occorre onestà intellettuale”.

Immediata la reazione del gruppo parlamentare all’Ars del M5S che risponde alle accuse del presidente Ardizzone definendolo “un uomo di parte e con un linguaggio non all’altezza della carica che ricopre”.

“Restiamo onestamente stupiti – commenta l’onorevole Salvatore Siragusa – dalle sue parole. Parole durissime che fanno a pugni con la carica di altissimo rilievo istituzionale che ricopre. Quello di Messina è stato un intervento a gamba tesa che è sbagliato sia nei presupposti che nel merito. Non erano presenti attivisti del Movimento 5 Stelle alla manifestazione alla quale era presente il presidente Ardizzone e la reazione scomposta ad un gruppo di cittadini contrari al passaggio dell’elettrodotto di Pace del Mela sopra le loro teste, denota un nervosismo ed una confusione che non sono solo figli della campagna elettorale”.

“Per l’onorevole Ardizzone – dice il capogruppo delMovimento 5 Stelle all’Ars, Giancarlo Cancelleri – lottare per temi come il Muos, l’elettrodotto di Pace del Mela, o pensare ad alleviare i disagi dei disoccupati o dei sotto-occupati è pura demagogia. Per noi sono elementi fondamentali, per i quali vale la pena battersi sempre e senza la necessità di organizzare pullman. Non ne abbiamo bisogno, basta vedere le piazze dove si svolgono le manifestazione del Movimento, non i cinema o le salette degli hotel”.

“Questi sono i politici – aggiunge Cancelleri – che in campagna elettorale dicono di tenere alla salute dei cittadini e poi calpestano il diritto alla salute bollandolo come propaganda? Chi è il vero populista?”. I parlamentari del Movimento condannano anche il linguaggio usato dal presidente Ardizzone nella sua “infelicissima uscita, assolutamente non in linea col ruolo istituzionale che ricopre”.

“L’impressione che avevamo avuto – conclude l’onorevole Siragusa – era quella di un uomo misurato, moderato e capace di mettere le istituzioni al di sopra delle questioni di parte. In questa veste avevamo cominciato ad apprezzarlo. Evidentemente, ci sbagliavamo ed è con vivo rammarico che ne prendiamo atto”.

A replicare, è anche la deputata regionale, sempre del Movimento 5 Stelle, Claudia La Rocca: “E’ demoralizzante quando da dentro ti rendi conto che sono così abituati a pensare che tutto si fa per visibilità, per campagna elettorale, per propri interessi. Non è così. Per noi non è così. Noi crediamo in quello che facciamo. Ci sono battaglie politiche e sociali che si portano avanti per risolvere concretamente i problemi dei cittadini. Continueremo a batterci anche per i mesi e anni a venire. Coerentemente a quanto abbiamo sempre detto e fatto, appoggeremo solo le proposte realmente a favore dei cittadini, a prescindere dallo schieramento politico di provenienza”.

Lo sdegno da parte dei cittadini di Pace del Mela :“Che vergogna. Abbiamo capito chiaramente che dopo essere stati votati, questi signori dell’Udc si sono dimenticati di noi cittadini, anzi ci snobbano come se avessimo la peste! Ricordiamoci di loro quando andremo a votare… Ricordiamoci delle porte sbattuteci in faccia e questa volta abbiamo il coraggio di sbatterla noi in faccia a loro!”

Nota a margine

Un conto sono gli scontri politici, anche duri. Altra e ben diversa cosa sono le minacce che il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha ricevuto sulla rete. Giuste le proteste dei cittadini della Valle del Mela. Sbagliate le minacce al presidente dell’Assemblea regionale siciliana.

Detto questo, nella Valle del Mela la gente è esasperata. Lì ci si ammala e si muore. Il presidente dell’Ars, Ardizzone, non può liquidare la disperazione di migliaia di abitanti di bellissime contrade avvelenate da un elettrodotto. La campagna elettorale, egregio presidente Ardizzone, non c’entra proprio. Prima dei voti viene la salute delle persone.

A questo punto le poniamo una domanda: a lei e alla sua famiglia, presidente Ardizzone, piacerebbe vivere con un elettrodotto sopra la testa?

g.a.

 

  

Redazione

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