Quattro chiacchere con la bella Matilde de Rubertis, front-woman degli Studiodavoli su Decibel for Dummies, secondo album della giovane band salentina uscito lo scorso marzo
Elettro-pop made in Puglia
Gli Studiodavoli sono pugliesi dallanimo internazionale. Giunti al loro secondo lavoro virano verso un suono pop intriso di elettronica e situazioni vintage, atmosfere lounge e un pizzico di nostalgia beatlesiana. Cugini terroni degli Stereolab e dei Cardigans (ve li ricordate ancora?) sono capitanti (se non altro per la bellezza) dalla intrigante Matilde de Rubertis. Con lei il fratello Gianluca alle tastiere e alla voce, Gianluca Belgiorno al basso e Riccardo Schirinzi alla batteria.
Matilde, come nasce Decibels for Dummies?
“Prevalentemente in casa, davanti al computer. Ognuno di noi faceva dei provini al pc, a volte con l’aiuto e l’apporto degli altri, altre volte completamente da solo. In pratica in un modo del tutto diverso da Megalopolis, disco più che altro da sala prove, nato e cresciuto dall’esecuzione live di tutti e quattro gli Studiodavoli“.
Che differenze rispetto al vostro precedente album?
“Le differenze stanno proprio dalla struttura delle canzoni, fino ad arrivare agli arrangiamenti, al lavoro in studio e all’impegno con cui l’abbiamo registrato. La differenza sostanziale è che Megalopolis in realtà è una demo e non un disco a tutti gli effetti! L’abbiamo registrato sempre al Sudestudio di Campi Salentina, ma con l’intenzione di una demo da far girare un po’ in giro, visto che ancora non avevamo nessuna etichetta. Poi abbiamo conosciuto Nicolò di Recordkicks (letichetta che li produce, ndr) e lui ha voluto pubblicare il disco così come l’aveva ascoltato, a parte qualche piccolissima modifica e l’aggiunta di due canzoni!”
I vostri sono testi autobiografici?
“Nella maggior parte dei casi no! Almeno per quanto mi riguarda”.
Prendete mai spunto dalla letteratura?
Io e mio fratello Gianluca siamo degli appassionati di fantascienza! Mio padre collezionava i romanzi dell’Urania, la collana di fantascienza ormai diventata di culto. A casa siamo completamente sommersi da questi vecchi libri e quindi ci siamo appassionati alla lettura sin da ragazzini. Megalopolis è il titolo, un po’ abbreviato, di uno di questi romanzi: Megalopolis 2073.
E Decibel for Dummies, lo avete prese dai libri di vostro padre?
“No, anche se doveva avere un titolo diverso preso da uno di questi libri, ma una serie di eventi sfortunati ci hanno fatto cambiare idea. “
Da dove nasce allora questo titolo?
Da un libro di Bob Katz (uno dei più famosi fonici americani) dove uno dei paragrafi titolava appunto Decibels for Dummies. Ci siamo tutti e quattro illuminati sia per come suonava il nome, che per quello che poteva significare scegliendolo come titolo del disco, e così è stato!
Fammi due nomi di musicisti italiani che ti piacciono.
“Naturalmente Populous e Giorgio Tuma. Se tutta la musica italiana fosse così, sarebbe davvero un sogno!”
Gruppi stranieri viventi che vi piacciono.
“Sicuramente quelli che possono essere menzionati a nome di tutti e quattro sono: gli immancabili Stereolab, gli Air, gli Zero 7, i Motorpsycho Belle and Sebastian, e tanti altri ”.