Il premio internazionale di cinema e narrativa, giunto alla 41esima edizione, dedica un omaggio a Leonardo Sciascia. Mentre l'assessore Manlio Messina guarda ai privati: «Osservando loro possiamo identificare gli eventi sui quali puntare»
Efebo d’oro, al regista Akin il premio alla carriera «Difficile la continuità, ma noi siamo realtà solida»
Si parte dalla fine, con il doveroso omaggio alla memoria di Gregorio Napoli: l’importante critico cinematografico palermitano ha fortemente contributo alla costruzione identitaria di quello che è oggi Efebo D’oro, il premio internazionale di cinema e narrativa giunto alla 41esima edizione. Dopo il trasferimento organizzativo da Agrigento, il premio verrà consegnato per la sesta volta consecutiva a Palermo. E dunque dal 13 al 19 ottobre l’immagine incontra la parola scritta in sei giorni di incontri e proiezioni divise tra le sale del Centro Sperimentale di Cinematografia e quelle del cinema De Seta, entrambi con sede presso l’area dei cantieri culturali alla Zisa.
Alla conferenza stampa di presentazione questa mattina erano presenti Egle Palazzolo, presidentessa del centro ricerche per la narrativa e il cinema, e il direttore artistico del premio Giovanni Massa. Con loro sia i rappresentati degli sponsor che quelli dell’amministrazione pubblica: Alessandro Rais, presidente della Sicilia Film Commision e Manlio Messina, assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo con delega al cinema.
«Nei 30 anni dalla morte di Leonardo Sciascia – afferma Palazzolo – era doveroso tributare e omaggiare uno scrittore che ha legato molto la propria sensibilità autoriale al media cinematografico». Il primo premio assegnato dall’organizzazione sarà quello alla carriera attribuito al regista tedesco Fatih Akin, che darà il via alle proiezioni con il suo Il mostro di St. Pauli, pellicola osannata dalla critica e snobbata dalle sale italiane nelle quali è stato proiettato solo per pochi giorni.
Un riconoscimento questo volto a testimoniare «il perfetto connubio tra internazionalizzazione e territorialità di un evento serio e solido – ha commentato l’assessore Messina -, se vogliamo tirarci fuori dal guado dobbiamo investire le pochissime risorse disponibili sui settori importanti e sugli eventi dotati di una certa serietà. È finito il periodo dei fondi elargiti a pioggia che depauperano le risorse, come fatto negli anni precedenti da altre amministrazioni. Oggi, con la scarsità dei fondi disponibili, l’intervento nei privati nell’investimento culturale è più importante che mai perché, osservando dove loro investono, possiamo identificare gli eventi sui quali puntare, ed è necessario aprire una concertazione, proprio con quei privati che hanno ancora il coraggio di investire in questa terra».
Riallacciandosi a quanto sostenuto da Messina, il presidente della Sicilia Film Commission Alessandro Rais ha riaffermato il desiderio di discontinuità con il passato. «È difficile per un evento culturale avere continuità nella nostra terra – ha sostenuto il veterano del cinema in Sicilia – e il premio Efebo d’oro dimostra di essere una realtà solida, che contribuisce alla diffusione del cinema anche presso un pubblico nuovo, sviluppando legami con le scuole primarie e dell’infanzia in modo da educare alla visione i futuri giovani, sperando così di bilanciare la costante perdita di spettatori nelle sale». Da parte sua il direttore artistico del festival Giovanni Massa ha scelto di partire dai più giovani, facendo riferimento ai laboratori di cinema affidati alla libreria Dudi e inseriti nella categoria Education & Kids.
«Abbiamo già il sold out per le proiezioni mattutine dedicate alle scuole – ha affermato – che hanno reagito positivamente alla collaborazione con il premio Efebo d’oro, che permetterà ai ragazzi di vedere film privi di distribuzione nelle sale e in anteprima assoluta. A questo si unisce la possibilità di incontrare registi e autori internazionali per parlare di cinema con chi fa davvero cinema nel mondo. I filoni della manifestazione saranno sei: il primo riguarda le pellicole tratte da opere letterarie, il secondo invece sarà dedicato ai nuovi talenti con un premio per la migliore opera prima o seconda. Avremo – continua Massa – anche due rassegne monografiche sui grandi ospiti internazionali: da un lato il già citato Fatih Akin e dall’altro il talentuoso regista canadese Mike Hoolboom, che sarà anche protagonista di una masterclass di cinema. Inoltre, restando nel campo degli anniversari, avremo un evento in collaborazione con il Goethe Institute sul trentennale della caduta del muro di Berlino e un documentario, Arrivederci Saigon, di Wilma Labate, una delle giurate della manifestazione».
Il premio al migliore libro/saggio sul cinema andrà infine a Marco Giusti per il volume Polidor e Polidor edito dalla cineteca di Bologna, mentre quello per i mestieri del cinema sarà assegnato alla direttrice casting Stefania de Santis.