Il movimento, diffuso dal nord al sud del nostro paese, ha oggi una potenzialita' elettorale immensa. Bisogna eleggere almeno 100 parlamentari per portare l'italia fuori dall'euro e da un'unione europea di banditi e predoni
EDITORIALE/ Forconi, è arrivata l’ora di entrare in Parlamento
IL MOVIMENTO, DIFFUSO DAL NORD AL SUD DEL NOSTRO PAESE, HA OGGI UNA POTENZIALITA’ ELETTORALE IMMENSA. BISOGNA ELEGGERE ALMENO 100 PARLAMENTARI PER PORTARE L’ITALIA FUORI DALL’EURO E DA UN’UNIONE EUROPEA DI BANDITI E PREDONI
di Economicus
Anche se il sistema dei Partiti tradizionali e buona parte dell’informazione stanno facendo l’impossibile per gettare fango sul Movimento dei cittadini scesi in piazza per denunciare la gestione di un Paese – l’Italia – che fa schifo, tra tasse, Imu, Tares, Bce, gruppo di Bilderberg, Unione europea, cartelle esattoriali, Equitalia, massoneria finanziaria, banchieri ladri e nemici dei lavoratori delle stesse banche, mafia e altro ancora, la rivolta ha ormai preso piede. La vera anima del nostro Paese appoggia la rivolta del Forconi, perché la ritiene giusta.
Tuttavia, è giunto il momento di stabilizzare questa grande rivoluzione popolare. Corretto scendere in piazza. Corretto manifestare. Corretto gridare a chiare lettere che le tasse e le cartelle esattoriali hanno strangolato milioni di italiani. Ma sarebbe da ingenui non utilizzare al meglio questo grande potenziale rivoluzionario.
Oggi la rivoluzione, quella vera, non si fa solo nelle piazze: bisogna entrare in Parlamento dalla porta d’ingresso e cambiare l’Italia con le leggi. Con la forza popolare democratica bisogna cambiare le leggi per fare uscire l’Italia dall’euro a da un’Unione europea di ladri e di banditi.
Oggi il Movimento dei Forconi ha sulle spalle una grande responsabilità. E’ l’unico Movimento popolare, realmente ancorato al cuore e alla mente di milioni di italiani stanchi dei Partiti tradizionali, che può intercettare i voti di quel 50 per cento di popolazione che non va più a votare. E può farlo molto meglio di come lo sta facendo Beppe Grillo.
I leader dei Forconi del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, della Lombardia, del Piemonte, del Lazio, della Campania, della Puglia e della Sicilia hanno il dovere di riunirsi e di proporre un presidio democratico permanente in grado di eleggere i 100 Forconi che dovranno – dentro il Parlamento di Roma – cambiare l’Italia.
Abbiamo detto 100, ma è chiaro che potrebbero essere molti di più. Perché, lo ripetiamo, il Movimento dei Forconi parte da una base fortissima: tutto l’elettorato italiano – che ormai sfiora il 50 per cento – che non va più a votare perché, giustamente, non crede in questa politica di ladri.
Basterà intercettare il 50 per cento dell’elettorato che non si reca alle urne e un 5 per cento di elettori tradizionali per raggiungere la maggioranza del futuro Parlamento italiano. Le alchimie delle leggi elettorali – collegi uninominali, doppi turni alla tedesca e alla coreana o alla paupasica e via continuando – contano solo per quei partiti che hanno paura di perdere. I Forconi – lo ribadiamo – hanno un potenziale elettorale elevatossimo in grado di scardinare il vecchio sistema politico italiano con qualunque sistema elettorale.
Il Movimento dei Forconi, oggi, lo ribadiamo, ha davanti a sé un’occasione storica che, con molta probabilità, non si ripeterà più. Mai, come oggi, il popolo del Sud Italia e il popolo del Nord Italia è unito dall’obiettivo di liberare il nostro Paese dalle tasse che non servono per dare servizi agl’italiani, ma per foraggiare la massonerie finanziaria e i banchieri dell’Unione europea.
Oggi, i Forconi, meglio di qualunque altro Partito politico interpretano la voglia di cambiare il nostro Paese. Il programma politico, almeno nella fase di partenza, deve essere semplice: uscita dell’Italia dall’euro e dall’Unione europea, azzeramento di tutte le cartelle esattoriali degl’italiani, prima casa intoccabile, abbassamento della pressione fiscale del 50 per cento, reddito minimo garantito per i disoccupati.
Partendo da questi semplici punti programmatici, bisogna iniziare una guerra sociale di resistenza. Citando come esempio da imitare l’Argentina, che ha mandato a quel paese le massonerie finanziarie internazionali pagando anche il debito.
Va da sé che i massoni di Bilderberg e dell’Unione europea che oggi si sono impossessati del nostro Paese non molleranno. Ma questo, paradossalmente, sarà il grande vantaggio dei Forconi: perché il Governo Letta-Alfano Bilderberg vive sul principio: “Tasso quindi esisto”. In parole più semplici, l’attuale Governo esiste cartesianamente solo se continua a mettere nuove tasse e a spremere gl’italiani.
I vari Letta, Saccomanni, PD, Monte dei Paschi di Siena – che sono tutti una cosa – per andare avanti non potranno che continuare a massacrare con le tasse il nostro Paese. In prospettiva sono perdenti. Perché l’Unione europea, prima che un fallimento monetario è un fallimento politico. Perché la Germania, in Europa, ha sempre portato povertà, disperazion e e guerra.
Allora, mentre il Governo Letta-Alfano-Bilderberg continuerà a tassare gli italiani e a spremerli, i Forconi, restando attivi nel cuore dell’Italia, debbono lavorare al nuovo Risorgimento del nostro Paese: non il ‘Risorcimento’ truffaldino e mafioso di 150 anni fa, ma un nuovo Risorgimento che unifichi l’Italia al di fuori da un’Europa di banditi e di falliti.