EDITORIALE/ Crocetta e la mozione di sfiducia. E l’inchiesta giudiziaria che lo riguarda?

NON VORREMMO SBAGLIARCI, MA IL CONFORMISMO DEL SILENZIO CHE AVVOLGE LE ‘GESTA’ RACCONTATE DAL SETTIMANALE ‘CENTONOVE’ CI RICORDA IL ‘MUTISMO’ CHE PROTEGGEVA CERTI DEMOCRISTIANI SICILIANI DEGLI ANNI ’60 E ’70

Lo confessiamo: siamo un po’ preoccupati. Perché l’aria che si respira in Sicilia – nella sempre più ammorbata politica siciliana – ci fa un po’ paura. Ieri Sala d’Ercole ha discusso e votato la mozione di sfiducia al Governo. E non abbiamo sentito una sola parola sull’inchiesta giudiziaria che coinvolge in prima persona il presidente della Regione, Rosario Crocetta.

La notizia l’abbiamo letta su un settimanale ormai storico della nostra Isola: Centonove. L’abbiamo letta e l’abbiamo ripresa sul nostro giornale, citando la fonte, come facciamo tutte le volte che riprendiamo una notizia da un altro mezzo d’informazione. Grazie a Dio non abbiamo il problema della ‘primogenitura’ giornalistica: al contrario, noi apprezziamo i colleghi che fanno bene il nostro mestiere. Onore al merito del collega Enzo Basso che ha dato la notizia sul settimanale che dirige: bravo, informato. E coraggioso.

Stranamente, questa notizia sembra essere caduta nel ‘dimenticatoio’. Che succede? Che è successo? La cosa ci inquieta. Forse non si può raccontare la verità su Crocetta? Forse non bisogna parlare dell’alleato del senatore Giuseppe Lumia, del presidente degli industriali siciliani, Antonello Montante, del vice presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, e di Ivan Lo Bello? Insomma, questo gruppo di potere non si deve toccare?

Che strano. Chi scrive ha cominciato a fare questo mestiere nel 1978. In quegli anni cose del genere succedevano pure. Per certi democristiani siciliani. A loro protezione. Allora su alcuni esponenti della Dc isolana non si poteva e non si doveva dire nulla. L’oggi sembra ieri. Insomma, i ‘Corsi e i ricorsi’, per dirla con Giovan Battista Vico.

Certo, ogni tanto anche allora qualche cosa ‘scappava’. Anche perché c’era il giornale L’Ora che le cose le scriveva. E c’era un Pci siciliano per metà ‘consociativo’ che ‘attuppava’ (l’eredità ‘milazziana’ aveva fatto ‘scuola’) e per era metà libero.

E oggi? La politica, su Crocetta – o meglio, sul gruppo che sta dietro questo bizzarro personaggio – tace. Quasi impaurita. Qualche affondo in Aula, ieri. Ma nulla di più. Sulla vicenda giudiziaria, silenzio tombale.

Il tema, sia chiaro, non è l’eventuale dichiarazione a mezzo stampa di autorevoli esponenti della Dia, la Direzione investigativa antimafia: della serie, indagine su Crocetta sì, indagine su Crocetta no, l’inchiesta c’è, l’inchiesta non c’è. Con rispetto parlando, il tema non è questo.

Nell’inchiesta di Centonove si raccontano fatti precisi, circostanziati. Che riguardano appalti per milioni di euro nella gestione del Comune di Gela. Dove l’attuale presidente della Regione era Sindaco. Appalti e altro ancora.

Ecco, ci saremmo aspettati – e lo aspettiamo ancora – una conferenza stampa del presidente della Regione. Magari ieri c’è stata all’Ars la mozione di sfiducia al Governo. Magari questa settimana il governatore Crocetta ci ‘illuminerà’ sui suoi trascorsi, a quanto pare un po’ burrascosi, di Sindaco di Gela. O invece ci dovremmo accontentare del silenzio come ai tempi della Dc anni ’60 e anni ’70?

Anche dall’onorevole Nino Malafarina, chiamato in causa nell’articolo, ci saremmo aspettati una precisazione. Magari un post su facebook. Invece, niente di niente. Certo, oggi è un parlamentare, uomo delle istituzioni politiche e parlamentari. Ma allora era uomo di ‘altre’ istituzioni. E’ un peccato voler capire certe cose?

E che dire del PD siciliano? Dov’è finita, in questo Partito, la voglia di legalità? Ci avevano fatto capire che i quattro anni al Governo con Raffaele Lombardo erano stati frutto di una casuale ‘aporia’ meta-politica poi dissoltasi nella ritrovata retta via, questa volta con le uscite ordinarie e di sicurezza. Invece notiamo che i collegamenti con ‘certi ambienti’ e con certi ‘personaggi’ persistono. Cambia l’ordine degli ‘addendi’, ma la linea politica del PD siciliano rimane immutata.

Ultima domanda: come mai le ‘gesta’ del presidente della Regione non suscitano l’interesse della grande informazione? Non ce lo spieghiamo. Anche perché, nell’articolo di Centonove, di carne al fuoco, come si usa dire, ne è stata messa parecchia.

Magari ci sbagliamo. Magari tra qualche giorno sentiremo parlare degli appalti di Gela ai tempi di Crocetta. E di altre storie, non esattamente esaltanti, che riguardano l’attuale governatore dell’Isola. Magari storie, guarda che caso!, legate al complicato mondo dei rifiuti siciliani, là dove sguazzano certi industriali dell’immondizia.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]