Lunedì scorso l'ultimo episodio: 100 studenti stipati come pesci in scatola. Rimedi? Un'aula più grande. Ma il problema resta
Economia culturale, lezione per sardine
Il primo articolo a riguardo, qualche tempo fa, ha avuto grande successo e, quel che più conta, effetto immediato e duraturo .. E invece no!
Infatti, alla lezione di Economia culturale di lunedì 29 cera la pretesa di infilare circa 100 studenti nella spaziosa aula A6 dove, oltre ai posti, manca anche laria.
Ecco allora che, per la serie chi fa da sé fa per tre, chi tardi arriva male alloggia (anzi non alloggia proprio), aiutati che Dio ti aiuta, alcuni studenti hanno pensato bene di sistemare delle sedie letteralmente in mezzo allaula, sulle scale, impedendo sia lentrata che luscita degli altri ragazzi che, comunque, venivano inghiottiti già allingresso dalla massa compressa di altri sventurati come loro.
Bisognava trovare un rimedio.
Il professore Luciano Granozzi ha permesso di utilizzare la sua aula, la 75. Ed è qui che il delirio e il panico si sono impossessati dei ragazzi, che correvano come pazzi verso la nuova aula, travolgendo cose e/o persone che, poverette, si trovavano a sbarrare il loro passaggio.
Morale della favola (che, purtroppo, di favola non ha niente)? La lezione di Economia culturale è iniziata, chiaramente, con mezzora di ritardo (e alle 7 di sera, si sa, la gente è stanca e nervosa e anche un po spenta, dopo che ha sbattuto in facoltà tutto il giorno).
E dopo tutto lambaradam cera ancora gente seduta a terra!
Ma le aule sono quelle che sono, e noi studenti siamo troppi. Eppure continuiamo a tenere duro.