Maria Teresa percorreva normalmente la sua corsia quando è stata invitata ad accostarsi da chi era alla guida dell’altra auto. «Mi ha detto di avergli urtato il paraurti. Mi ha chiesto 240 euro, ma quando ho parlato di assicurazione è andato via»
Ecco il nuovo tentativo di truffa alla circonvallazione «Colpo di pennarello e accusa di avere tamponato»
«Mentre mi trovavo sulla mia corsia ho sentito un botto. Il signore mi dice di accostare per valutare il danno: sulla mia macchina c’era un leggero segno di colore blu, mentre il tizio mi ha accusato di averlo tamponato. Mi ha chiesto 240 euro per riparare i danni, ma quando io ho insistito per fargli l’assicurazione questo è andato via». È il racconto di Maria Teresa a MeridioNews che, ancora provata dall’accaduto, è sicura di avere subito un tentativo di truffa. Il fatto accaduto venerdì pomeriggio, intorno alle 17, sulla circonvallazione, all’altezza dell’incrocio per viale Vincenzo Giuffrida, mentre la donna si trovava da sola al bordo del suo veicolo.
Ad accusarla di avere urtato un mezzo un uomo, che si trovava insieme a una donna e una bambina. «Percorrevo la strada normalmente quando all’improvviso ho sentito un botto – racconta -. Subito dopo vedo la macchina davanti a me che suona e mi indica di accostare più avanti». Al momento della constatazione, però, il danno sembra impalpabile. «Sulla mia fiancata c’era un lieve segno blu, come un segno di pennarello o come se mi avessero buttato del colorante, che è andato via non appena ho dato un colpo di pezza – continua -. Il signore però insisteva nel dirmi che gli avevo urtato il paraurti, che era malandato. Un danno per cui mi ha detto che ci volevano 240 euro». A quel punto, di fronte all’insistenza dell’uomo e alla mancanza di contanti, Maria Teresa decide di fare l’assicurazione. «Quando gli ho detto di fargli l’assicurazione non ha detto più nulla e ha deciso di andare via. Da lì ho capito che poteva trattarsi di un tentativo di truffa».
«Non mi riuscivo a spiegare il fatto e ho raccontato tutto a un vigile urbano, il quale mi a consigliato di rivolgermi ai carabinieri e denunciare qualora fosse accaduto nuovamente». Per il momento la vittima della truffa non ha fatto denuncia, ma «volevo raccontare questa storia per evitare che questi fatti spiacevoli possano capitare ad altre persone – aggiunge -. Credo che cerchino di adescare persone sole e anche un po’ avanti con gli anni nel tentativo di intimorirle e potergli sfilare qualcosa di soldi». «Non mi era mai capitata una cosa simile – conclude – avevo sentito della famosa truffa dello specchietto, ma non con queste modalità».