Il rischio è minimo, ma non è escluso. E la nuova ondata di sbarchi che sta investendo la sicilia riporta il problema in primo piano. Parliamo del virus ebola, dell'epidemia scoppiata in paesi come la guinea, sierra leone e altri paesi confinanti e del timore che qualche persona contagiata possa arrivare sulle nostre coste.
Ebola, ECDC: “Rischio migranti non escluso”. Il 29 Aprile riunione a Palermo
Il rischio è minimo, ma non è escluso. E la nuova ondata di sbarchi che sta investendo la Sicilia riporta il problema in primo piano. Parliamo del virus Ebola, dell’epidemia scoppiata in Paesi come la Guinea, Sierra Leone e altri Paesi confinanti e del timore che qualche persona contagiata possa arrivare sulle nostre coste.
Come ormai sappiamo, è stato lo stesso Ministero della Salute, con la circolare del 4 aprile, a lanciare l’allerta, sia per gli arrivi diretti che ‘indiretti’. Mentre l’Associazione dei Microbiologi italiani, ha detto chiaramente che bisogna alzare i livelli di guardia anche nei centri di prima accoglienza. In buona sostanza, tutti gli enti pubblici preposti alla salvaguardia della salute pubblica, parlano, lo ripetiamo, di un rischio remoto per i migranti, ma nessuno finora si è sentito di smentirlo.
Incluso l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), che contattato da LinkSicilia, sempre a proposito del rischio Ebola potenzialmente lagato al flusso di immigrati irregolari, ha così risposto alla nostra email: “Given the limited geographic area of the spread to countries mentioned above (in a few districts in each country), and the length of a migrant journey to Europe (usually not short, and which requires planning), the risk assessment did not foresee that scenario as the risk was considered to be considered minimal even if it cannot be fully excluded”.
Insomma, il rischio, per quanto minimal, non può essere escluso.
Trattandosi di argomento delicatissimo, e per essere sicuri di avere ben compreso, dopo avere ricevuto l’email, abbiamo contattato telefonicamente un responsabile italiano della comunicazione ECDC, che è stato chiarissimo:
“Il rischio non può essere escluso. I nostri esperti nei loro report hanno indicato i soggetti più esposti e non abbiamo incluso i migranti sia per la durata del viaggio che per i tempi di incubazione del virus (fino a 21 giorni, quindi, in teoria se il viaggio dura più a lungo, un contagiato non sopravviverebbe, ndr) sia perché l’area affetta da epidemia è limitata.
Ma, lo ripetiamo- dice il responsabile della Comunicazione ECDC a LinkSicilia- i nostri esperti, per quanto lo considerino minimo, non possono escludere completamente il rischio legato ai migranti.
Precisiamo tra l’altro che il nostro compito è di monitorare la situazione, poi devono essere i Paesi Membri ad adottare le misure del caso”.
Insomma, ad occhio e croce, l’attenzione che alcune regioni italiane stanno dedicando all’argomento non è campata in aria. In questo articolo vi abbiamo raccontato cosa stanno facendo, ad esempio in Veneto e in Friuli per fronteggiare eventuali emergenze.
E la Sicilia? Sempre nello stesso articolo segnaliamo l’assordante silenzio dell’assessorato regionale alla Salute.
Ma da fonti vicine all’assessore Lucia Borsellino, abbiamo saputo che il prossimo 29 Aprile, i responsabili delle Asp saranno convocati a Palermo, per parlare del caendario delle vaccinazioni e anche dell’allerta del Ministero sul virus Ebola. E, che, tra le ipotesi c’è quella di chiedere a Roma l’invio in Sicilia di un’ambulanza specializzata a trasportare eventuali persone infette. Al momento questi mezzi sono solo a Roma e Milano.
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