Viaggio nella capitale tedesca alla scoperta del .semaforo!
È proprio lui: lAmpelmann!!!
Ogni paese ha le sue icone: pensando alla baguette e alla Tour Eiffel subito ci si riferisce alla Francia, così come accade per il Big Ben inglese e per un bel piatto di spaghetti (magari accompagnato dalla famosa scena di Totò nel film Miseria e nobiltà, dove il principe della commedia italiana in bianco e nero ballava la tarantella sul tavolo con gli spaghetti in mano); e in Germania?
Se dapprima il pensiero alla nazione tedesca derivava dalla Brandendurger Tor e dal tristemente celebre muro, adesso cè una nuova icona che ha preso posto nel cuore di tutti: è lAmpelmann, lomino del semaforo. Già, un comunissimo semaforo
beh, non tanto comune visto che indossa cappello e vestito elegante!
E se ormai la differenza tra Berlino Est e Berlino Ovest è pressoché nulla, basta alzare lo sguardo per sapere in quale parte della città ci troviamo. Perché lAmpelmann è nato nel 1961 per differenziare la parte comunista da quella americana, trovando risentimenti da parte delle autorità comuniste che ritenevano il cappello tipicamente borghese, ma anche simpatia ed entusiasmo tra la gente comune.
Dopo il muro, è lomino che sta unificando la città con i suoi trentamila semafori richiesti nella parte ovest.
Nei pressi del Checkpoint Charlie, impazzano sempre più i negozi che vendono qualsiasi tipo di gagdet con la sua effigie: dalle magliette ai cioccolatini, dalle borse alle tazzine.
E, per non soffrire la solitudine, anche lomino ha una compagna di degno rispetto con treccine e gonnella, verde o rossa a seconda
delle occasioni.
Insomma, per lAmpelmann, è proprio il caso di dirlo, è scattato il verde: è il via alla Ampelmann mania!