Il 30enne di Paternò è stato fermato ieri sera. I carabinieri lavorano per ricostruire l'esatta dinamica degli eventi che sono culminati nella sparatoria per un parcheggio conteso. Una delle vittime, Antonino Contiguglia, era pregiudicato per mafia
Duplice omicidio Ucria, killer interrogato in caserma Le vittime avrebbero guidato una spedizione punitiva
È stato interrogato Salvatore Russo, il 30enne di Paternò fermato ieri sera dai carabinieri di Patti per il duplice omicidio commesso ad Ucria, piccolo centro messinese sui Nebrodi. Il sostituto procuratore di Patti, Andrea Apollonio, ha disposto il fermo dell’uomo e, in queste ore, i militari sotto la guida del comandante Marcello Pezzi e del tenente Vincenzo Romeo stanno cercando di ricostruire la dinamica degli eventi che sono culminati nell’omicidio al culmine di una lite, in due fasi, per un parcheggio conteso.
L’uomo ha sparato e ucciso il 60enne Antonino Contiguglia, pregiudicato per mafia essendo stato condannato nel 2011 al termine del processo Mare Nostrum che vide alla sbarra i principali esponenti di Cosa Nostra nell’area tirrenica e dei Nebrodi. L’alta vittima è il 30enne Fabrizio Contiguglia, nipote di Antonino. Ferito anche il 43enne Salvatore Contiguglia, pure lui nipote del 60enne, che sarà operato in giornata all’ospedale Papardo di Messina.
Stando a quanto ricostruito finora dai carabinieri, è stato Antonino Contiguglia a «capeggiare una vera e propria spedizione punitiva con la quale si sarebbe dovuta vendicare l’offesa subita dal loro parente». L’uomo insieme ai nipoti è andato a casa di Russo e lì sarebbe scoppiata la lite tra i due gruppi. Non è ancora chiaro chi ha estratto la pistola calibro 7,65 poi usata da Russo per colpire mortalmente le due vittime. L’omicida è poi rientrato nella sua abitazione dove si è barricato. Solo dopo alcune ore, è stato convinto dai carabinieri a seguirli in caserma.
Il 43enne che è riuscito a salvarsi era stato trasportato in ospedale a Patti ma poi i medici hanno deciso il trasferimento in riva allo Stretto per sottoporlo a un delicato intervento di chirurgia plastica alla mano. Secondo quanto riferito, non sarebbe in pericolo di vita, ma ha tre proiettili «con fratture da scoppio di scapola e base della coracoide a destra e della scapola sinistra nonché frattura esposta pluriframmentaria da scoppio al terzo metacarpo della mano sinistra».
«Un’intera comunità è sotto shock per quanto accaduto. È un gravissimo fatto di sangue e non era mai avvenuto qualcosa di tale gravità. Ci tengo a sottolineare che il nostro è un paese accogliente, pacifico e tranquillo, popolato solo da mille persone». Così ha detto il sindaco di Ucria Vincenzo Crisà. «Nel periodo estivo – prosegue il primo cittadino – tanti turisti vengono nel nostro centro montano per trascorrere in pace le vacanze. Siamo vicini ai parenti delle vittime e in segno di lutto abbiamo sospeso tutte le manifestazioni estive».