Scarti di ogni tipo abbandonati lungo una delle strade principali del centro storico di Catania. La segnalazione arriva nel momento in cui il Rapporto ICity Rate 2017 assegnato al capoluogo etneo l'ultimo posto nella classifica nazionale per la gestione dei rifiuti urbani. Guarda le foto
Duomo, cumuli di spazzatura sui marciapiedi «A lasciarli lì sono i commercianti della zona»
Buste di plastica, cartoni, scarti alimentari e rifiuti di ogni genere. Si presenta così la centralissima via Garibaldi di Catania, passeggiando da piazza Mazzini verso il Duomo. A segnalarlo a MeridioNews è Brigida De Klerk del Comitato residenti centro storico. «Passare da quelle vie è diventato praticamente impossibile, ogni angolo in quella zona è in queste condizioni», si lamenta la cittadina, provando anche a dare una spiegazione: «Sono i negozianti della zona che abbandonano i loro rifiuti davanti alle attività commerciali – dice la cittadina – la cosa più grave è che non esiste un controllo e non c’è un regolamento che si fa attuare a questo proposito».
Nelle immagini, scattate nella tarda serata di ieri, si vede il marciapiede davanti a un noto bar di via Garibaldi. Brioches preconfezionate, scarti di cibo di ogni genere, scatole di cartone e altro materiale indifferenziato tutto mischiato insieme. «Uno schifo che – conferma la ragazza – continua nelle varie traverse della zona fino a piazza Duomo. In quello che tutti chiamano il “salotto di Catania” in realtà non c’è nessun tipo di controllo e residenti e turisti sono costretti a fare lo slalom fra la munnizza e a portarsi dietro una mascherina per i cattivi odori».
La segnalazione arriva mentre i dati diffusi dal Rapporto ICity Rate 2017, realizzato da Forum Pa, confermano tutte le difficoltà del capoluogo etneo a stare al passo delle città più vivibili del resto d’Italia. Catania, ancora lontana dal diventare una città «intelligente e inclusiva», si piazza all’ultimo posto della classifica nazionale anche per l’incapacità di gestione dei rifiuti urbani in termini di percentuale di raccolta differenziata e quantità di rifiuti pro capite.