Se ne è accorto pure il Commissario dello Stato, Carmelo Aronica: nell’amministrazione regionale ci sono troppi casi eclatanti di incompatibilità tra ruoli assegnati ai burocrati delle alte sfere.
LinkSicilia via aveva anticipato queste ‘stranezze‘ a proposito delle nomine all’Irfis, l’ex Istituto di mediocredito siciliano, oggi società finanziaria controllata dalla Regione. Ma, non è certo l’unico caso.
Finora, i vertici del Governo siciliano, hanno optato per il ‘non vedo, non sento, non parlo’. Parte che non potranno più recitare adesso che, come scrive stamattina La Repubblica Palermo, è arrivata la reprimenda di Aronica.
In ballo c’è il decreto legislativo n. 39, entrato in vigore il 4 Maggio scorso. E il provvedimento che, tra le altre cose, introduce un nuovo termine: linconferibilità di alcuni incarichi. Il decreto, in particolare, fa divieto alle amministrazioni pubbliche di conferire incarichi ai propri dirigenti presso enti o società controllate dallamministrazione pubblica presso la quale lavorano. Il divieto si estende anche agli uffici di diretta collaborazione: è il caso degli uffici di gabinetto.
Secondo questo decreto ad esempio, risulterebbero incompatibili nel ruolo di componenti del Cda dell’Irfis, sia Patrizia Monterosso, attuale segretario generale della Presidenza, che Salvatore Parlato,capo della segreteria tecnica dell’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi da Roma.
Restando sempre all’Irfis, anche per il Presidente del Cda, Rosario Basile, ci potrebbe essere qualche problemino. Il Decreto 39 all’articolo 4, vieta, infatti, il conferimento di tali incarichi a “coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato o finanziati dall’amministrazione o dall’ente pubblico che conferisce l’incarico ovvero abbiano svolto in proprio attività professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque retribuite dall’amministrazione o ente che conferisce l’incarico”
Basile, come è noto a Palermo, oltre ad essere vicino ad Antonello Montante, l’onnipresente leader di Confindustria Sicilia, è il patron della Ksm, società che fornisce servizi di security e che tra i sui clienti (fino al giorno della nomina) vanta la Presidenza e della Regione e la stessa Irfis. Da qualche giorno, negli uffici della società non ci sono più vigilantes della Ksm, sono stati, di certo casualmente, sostituiti. Basterà a risolvere la querelle?
Ma, non è tutto. Nel mirino del Commissario dello Stato ci sono anche Anna Rosa Corsello, capo dipartimento dell’assessorato regionale al Lavoro che è anche Commissario liquidatore di Multiservizi.
E il capo di gabinetto dell’assessore Bianchi, Giulio Guagliano, che siede anche nel consiglio di sorveglianza della Seus (la società che gestisce il 118).
Questi, i casi più eclatanti. Resta da capire come mai, un Governo che si professa ‘legalitario e trasparente’ abbia deciso di ignorare la legge sulle incompatibilità, che, a quanto pare, senza se e senza ma, come vi avevamo detto qui, si applica anche in Sicilia.
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