I noti imprenditori avrebbero svuotato alcune società, creandone di nuove, per frodare il fisco. Negli anni avevano creato una rete di punti vendita in provincia di Catania. A gestire il patrimonio adesso sarà un amministratore giudiziario
Domiciliari per i fratelli Tilenni, sigilli ai re dei formaggi Ipotesi bancarotta fraudolenta. Tre le persone indagate
Blitz della guardia di finanza nei confronti dei re dei formaggi. Nel mirino delle fiamme gialle sono finiti gli imprenditori Antonio e Sebastiano Tilenni, entrambi finiti agli arresti domiciliari. Indagata anche Maria Pia Tilenni, figlia di Antonio. L’ipotesi degli investigatori è quella di bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il presunto sistema illecito ruoterebbe attorno alla gestione di società attive nel settore della produzione e commercializzazione di prodotti lattiero caseari. Sotto la lente d’ingrandimento anche la gestione diretta di alcuni supermercati a marchio Tilenni.
I militari hanno apposto i sigilli a un caseificio nel territorio di Maniace e a sette punti vendita nei Comuni di Bronte, Randazzo, Adrano, Paternò, Maletto e Misterbianco. Il provvedimento riguarda anche le quote sociali e l’intero patrimonio di due società. Il tutto per un valore complessivo di circa un milione di euro, pari, secondo l’accusa, al valore delle condotte distrattive.
La procura indica un «collaudato sistema fraudolento». L’indagine è partita dal fallimento, risalente a marzo 2019, della Latticini srl. Attraverso alcuni contratti di locazione e sub-locazione di rami d’azienda l’azienda sarebbe diventata una scatola vuota fatta di soli debiti, tanto da diventare inattiva ed essere messa in liquidazione. Il complesso imprenditoriale è stato affidato a un amministratore giudiziario.