La commissione elettorale di siracusa non ha ancora effettuato la proclamazione degli eletti. Pippo gennuso dovra' aspettare ancora un po'. Nessun problema, invece, per la mozione di censura all'assessore scilabra
Domani niente elezione del vice presidente dell’Ars
LA COMMISSIONE ELETTORALE DI SIRACUSA NON HA ANCORA EFFETTUATO LA PROCLAMAZIONE DEGLI ELETTI. PIPPO GENNUSO DOVRA’ ASPETTARE ANCORA UN PO’. NESSUN PROBLEMA, INVECE, PER LA MOZIONE DI CENSURA ALL’ASSESSORE SCILABRA
Domani salterà l’elezione del vice presidente dell’Ars. Questo perché la Commissione elettorale di Siracusa non ha ancora effettuato la proclamazione degli eletti. Ciò significa che Pippo Gennuso dovrà aspettare ancora un po’ per sostituire Pippo Gianni. Insomma, paradossalmente, domani, se Sala d’Ercole dovesse dare il via alla votazione per l’elezione del vice presidente del Parlamento, lo stesso Gianni potrebbe essere eletto.
Nessun problema, invece, per la mozione di censura all’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. In questo caso la mancata effettuazione della proclamazione degli eletti nella mini-tornata elettorale disposta nel collegio di Siracusa (e precisamente in nove sezioni tra Pachino e Rosolini) non crea problemi per l’esame e la votazione della mozione.
La pausa di domani potrà in ogni caso portare consiglio alle forze politiche presenti a Sala d’Ercole, visto che non c’è accordo sul nome del possibile eletto. Centrodestra e centrosinistra sono nelle stesse condizioni: divisioni da una parte e divisioni dall’altra.
Alla fine, un’altra settimana di ‘riflessione’ potrebbe consentire alle forze politiche di arrivare a una sintesi.
Nel centrosinistra, ad esempio, sembra tramontata l’ipotesi di Baldo Gucciardi, che avrebbe lasciato volentieri la poltrona di capogruppo del PD per andare a fare il vice presidente dell’Ars.
Nel centrodestra neanche il nome di Santi Formica sembra raccogliere molti consensi.
Insomma domani i parlamentari si concentreranno sulla mozione di censura a carico dell’assessore Scilabra, con richiesta di dimissioni.