Dopo giorni di linciaggio mediatico e di spettacolarizzazione della vicenda, finalmente, domani, o al massimo venerdì dovrebbe arrivare il pronunciamento dell’unico soggetto chiamato a giudicare: il Gip di Ragusa. Che dovrà confermare o rigettare il provvedimento di ordinanza di custodia cautelare emesso dalla Procura nei confronti di Veronica Panarello, la mamma di Loris, accusata dell’omicidio del figlio e detenuta nel carcere catanese di Piazza Lanza da ieri.
Domani o dopo domani, quindi, sulla vicenda si scriverà una pagina più equilibrata di quella scritta in questi giorni in cui si è dato ampio spazio alle tesi dell’accusa che hanno riempito le pagine di tutti i giornali.
Non a caso, il Sindaco di Santa Croce Camerina, intervistata da Meridionews, non ha esitato a parlare di una informazione da Grande Fratello. Concetto ribadito dall’avvocato della giovane donna, Francesco Villardita, che ha parlato di un processo e di un verdetto mediatico. Ma, anche di una inchiesta condotta «un po’ troppo frettolosamente».
Prese di posizioni si sono registrate anche dall’Ordine dei giornalisti e dall’Assostampa che hanno invitato i giornalisti a rispettare le norme deontologiche nella diffusione delle notizie. Con riferimento sia alla tutela dei minori (le foto e il nome del fratellino di Loris sono comparsi ovunque) che alla spettacolarizzazione delle notizie di cui sopra.
Per inciso: gli inquirenti hanno tra le mani elementi che suscitano non pochi dubbi. A partire dalle immagini della video sorveglianza che non confermerebbero la tesi del tragitto casa-scuola sostenuta dalla mamma di Loris. Così come hanno rilevato tante contraddizioni nel suo racconto. Per questo sono arrivati alla sua incriminazione.
Ma anche la difesa ha le sue ragioni. Villardita, qualche giorno fa aveva annunciato che ci sono testimonianze che proverebbero che la donna è andata a scuola, quella maledetta mattina di sabato, 29 Novembre.
E oggi arriva la conferma: «Rammento di aver notato la Polo di Veronica Panarello nei pressi della scuola di Loris il giorno della scomparsa del piccolo». Lo ha messo a verbale una vigilessa interrogata dagli inquirenti, che, ovviamente sostiene di non potere avere la certezza assoluta, ma che lo ha dichiarato ufficialmente dinnanzi ai magistrati. Lo riporta l’Agi.
Insomma, tutto è ancora da verificare. Questa è l’unica cosa certa. Come certo è che, la famiglia Stival, qualunque sia la verità, è una famiglia distrutta. Con un padre, David Stival, rincorso dalle telecamere e dai fotografi, in preda ad un dolore inconsolabile. Che dice quello che qualsiasi uomo direbbe in queste circostanze. Spera che non sia stata la moglie ad uccidere il loro bimbo. E che, se cosi fosse, il mondo gli crollerebbe addosso.
AGGIORNAMENTO:
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