«Il ministro non può sanzionare un dipendente pubblico né tantomeno revocare, come nel caso della professoressa di Palermo, una sanzione disciplinare comminata da un dirigente». La precisazione del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti giunge oggi, durante la seduta di question time alla Camera. Ma invece di diradare le nebbie sul caso della professoressa palermitana Rosa Maria Dell’Aria (sospesa per mancata vigilanza sull’accostamento fatto dai suoi studenti tra le leggi razziali del ’38 e l’attuale decreto sicurezza), un pronunciamento del genere rischia invece di aumentarle. Anche perché Bussetti ha spiegato che« gli uffici del ministero sono impegnati con gli avvocati della docente per cercare una possibile conciliazione». Una conciliazione, dunque, e non quella revoca del provvedimento che sia Bussetti che Salvini avevano invece promesso a Palermo lo scorso 23 maggio, direttamente alla docente di Italiano e Storia presso l’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III.
Così, mentre Dell’Aria è intanto tornata a insegnare e ha mantenuto il ricorso presso il tribunale del lavoro, al ministro Bussetti non resta che promettere interventi su un altro docente, molto meno discusso. Ovvero l’insegnante di sostegno a Mestre Sebastiano Sartori, già segretario veneto del partito politica neofascista Forza Nuova, che da tempo sulla sua bacheca facebook inneggia apertamente al nazismo, alle purghe politiche e ha auspicato, per la senatrice di origini ebree Liliana Segre «un simpatico termovalorizzatore». Anche in questo caso Bussetti ha comunque ricordato che il ministero non può sanzionare direttamente un docente, ma che questo è un compito che tocca agli enti intermedi. Come appunto il provveditorato agli studi, così come avvenuto con l’insegnante Dell’Aria.
«Peggio del peggior Ponzio Pilato – è stato il commento di Anna Ascani, deputata Pd -. Il ministro non sarà assolto dalla responsabilità politica di quel che è accaduto. Non si può vigilare sulle opinioni dei ragazzi a scuola, non si può. E lei non lo può consentire. Ministro, non la preoccupa che la digos entri a scuola per verificare quello che è accaduto durante un’ora di lezione? Lei non ha detto una parola sull’autonomia degli insegnanti. E perché quando un docente inneggia apertamente al nazismo nessuno se ne occupa?».
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