Diventerà Bellissima, si cerca di ricucire lo strappo Cuffaro: «Felice che Musumeci stia coi miei amici»

Prendendo in prestito una metafora calcistica, la posizione del governatore Nello Musumeci al congresso di Diventerà Bellissima si potrebbe sintetizzare nell’avere lanciato la palla fuori dal campo, per evitare di indossare la maglia di alcuno dei propri alleati. Una posizione, quella della mozione di Musumeci approvata domenica al congresso, che ha segnato un punto di rottura con ogni probabilità insanabile con l’ormai ex fedelissimo Raffaele Stancanelli, volato a Roma già lunedì per valutare in che modo ufficializzare il divorzio

Intanto gli osservatori interessati al «nuovo corso» di Diventerà Bellissima, non mancano. Oltre agli alleati Saverio Romano e Gianfranco Miccichè, celerissimi nel commentare quasi in diretta la «svolta centrista» del governatore, ecco che in molti, dalle parti di Sala d’Ercole e non solo, si interrogano sul futuro del centrodestra siciliano nel dopo-Europee. Fuori dal Palazzo, ad esempio, c’è l’ex governatore Totò Cuffaro, che si dice «felice di sapere che Musumeci stia coi miei amici, che sono miei amici di vecchia data»

Tra gli osservatori interessati c’è anche Sicilia Futura, all’opposizione alla Regione, ma che, ad esempio, sostiene la giunta di Salvo Pogliese a Catania. «Anche se – precisa Nicola D’Agostino – in questo momento di confusione politica, l’attività amministrativa va distinta da quella politica. E noi politicamente siamo all’opposizione di Musumeci, pur avendo un atteggiamento responsabile che ci ha talvolta portati a votare palesemente a favore di alcuni provvedimenti che abbiamo ritenuto di buonsenso».

Secondo D’Agostino, la cosiddetta svolta centrista di Diventerà Bellissima è «un fatto politico di notevole rilevanza. Bisognerà adesso capire se Musumeci avrà la voglia e la capacità di portarlo avanti. Certo è che avrebbe potuto scegliere soluzioni più comode perché più coerenti col suo percorso politico, mentre ha voluto immaginare un percorso innovativo. Come Sicilia Futura al momento osserviamo, anche perché è evidente che è una proposta che dice tutto e dice niente». Per Vincenzo Figuccia, Musumeci «guarda con entusiasmo all’area di centro, che credo rappresenti la vera prospettiva politica dei prossimi anni per la nostra terra. Personalmente mi troverà sempre al suo fianco sui temi della solidarietà e della giustizia sociale, a sostegno delle fasce deboli». 

Ma se nei giorni scorsi anche i più vicini al governatore cercavano di «arginare» gli entusiasmi, riportando invece la narrazione politica a un posizionamento che sarebbe «semplicistico definire democristiano», ecco che proprio ieri in serata è stato lo stesso Musumeci a chiarire, approfittando di un lungo post di congratulazioni al neo governatore della Sardegna, Christian Solinas. «In queste due giornate – ha scritto Musumeci – mi è capitato di leggere di tutto e di più. E mentre noi, in Sicilia, dibattevamo sul modello organizzativo e sulla linea politica da dare al nostro movimento, proprio in Sardegna, quasi a conferma delle nostre tesi, si determinava l’ennesimo successo della coalizione, di quella coalizione così come l’avevamo pensata noi nel novembre del 2017».

«Oggi, da presidente della Regione, ribadisco il mio ruolo – prosegue il primo inquilino di Palazzo d’Orleans – di garante di tutte le forze politiche che mi sostengono e il mio unico desidero di lavorare al servizio dei siciliani, senza farmi cogliere da nessuna distrazione. Sarà difficile accettarlo e, forse, per alcuni sarà persino difficile comprenderlo: quando auguro alle forze politiche della coalizione, a tutte e nessuna esclusa, di raggiungere i migliori traguardi alle imminenti elezioni europee, desidero esplicitare e rendere palese quanto ho già detto al momento del mio insediamento: il compito del presidente della Regione è lavorare infaticabilmente per dare a ogni siciliano la speranza di un futuro diverso».

Un post che sembra gettare acqua sul fuoco, in un momento in cui, secondo i ben informati, sarebbero in molti a consigliare al governatore di ricucire lo strappo con Fratelli d’Italia e gli autonomisti di Lombardo. Anche perché le Europee sono dietro l’angolo. E gli ex amici, oggi quasi nemici, potrebbero presentare il conto al governatore. 


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