Diva, nuova formazione partenopea con il ritmo degli '80, con laggiunta dellelettronica dei '90
Diva
Immaginarseli sul palco non è difficile: movenze scattanti, rossetti luccicanti, capelli in aria e delle orrende giacche. Sono i Diva, nuova formazione partenopea con il ritmo e limmagine (sonora) degli 80, con laggiunta dellelettronica dei 90. La line up è formata da Daniela del Core alla voce, Vito Porricelli alla batteria, da Davide Palombo alla chitarra e varie strumentazioni e Marco de Falco al basso e alle programmazioni.
The Game apre il disco ed è come rivedere il Sexy Boy degli Air e la vocalità di Bjork, che spesso e volentieri ritornerà nel disco. The Screm, I love you Sundey, Im feeling love, tutti pezzi che si basano su una ritmica accattivante, riff ruffiani e sdolcinamenti vocali che invece di stufare e annoiare e declassare il lavoro lo innalzano dando semplicità e freschezza a sonorità già abusate per anni. Un po di confusione? Niente affatto il disco è gradevole, simpatico e ben fatto. Un misto fritto di elettronica e rock come in My Way.
Chiude il disco Close my eyes, e vengono in mente i Roxette. In definitiva, il disco innova poco (e chi lo ha detto che bisogna sempre innovare?), ma quel che fa lo fa seriamente e ascoltando questo si capisce e lo si apprezza