Il triangolo tra Agrigento, Caltanissetta ed Enna - accomunate dalla stagione dello zolfo - aspira ad attrarre i flussi di visitatori che scelgono l'isola. Un nuovo portale in cinque lingue promuove diversi itinerari, anche virtuali. Unica nota stonata: l'atavica carenza di trasporti. Guarda il video
Distretto delle miniere, il cuore della Sicilia meta turistica Un sito con percorsi tra natura, letteratura e archeologia
È online da qualche giorno il portale del Distretto turistico delle miniere. Un sito che permette di effettuare un viaggio virtuale nell’entroterra siciliano, in particolare nel triangolo compreso tra le province di Caltanissetta, Enna e Agrigento. Il progetto, cofinanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma Operativo Fesr, vede tra i promotori la Camera di commercio di Caltanissetta ed è costato quasi 150mila euro. Obiettivo principale è sostenere la promozione turistica del territorio. Sulla scia di quanto sta avvenendo anche per i non lontani Monti Sicani. I 28 Comuni che fanno parte del distretto non solo presentano caratteristiche paesaggistiche, storiche e culturali omogenee, ma soprattutto sono legati dal fenomeno storico dell’estrazione mineraria, la cosiddetta stagione dello zolfo che ha interessato la Sicilia centromeridionale intorno alla seconda metà dell’Ottocento.
Le vene sono state sacrificate al progresso e alle migliorie che questo avrebbe dovuto portare, col conseguente abbandono di un lavoro duro e insalubre. Attorno ai cunicoli, ai binari e carrelli, che nel frattempo sono diventati meta di pellegrinaggi turistici, pulsa una Sicilia a tratti celebre a tratti sottovalutata. Si va dalle spiagge di Eraclea Minoa a Butera, che domina la piana di Gela con i suoi olivi, le mandorle, gli agrumi e le viti. Per arrivare fino a Villarosa e al lago Morello, un’area di grande interesse naturalistico. Le punte più rinomate di questo distretto sono di certo Agrigento e la Valle dei Templi, le bianche scogliere della Scala dei Turchi a Realmonte, senza dimenticare la ricchezza dell’offerta enogastronomica dell’intero distretto.
Territori di cui sono figli alcuni giganti della letteratura ai quali è dedicata la strada degli scrittori: da Tomasi di Lampedusa, che a Santa Margherita Belice visse nella residenza di famiglia, a Leonardo Sciascia, che tra Racalmuto e Caltanissetta si mosse traendone linfa per i suoi romanzi, ad Andrea Camilleri che a Porto Empedocle deve l’ispirazione per l’immaginaria Vigata del commissario Montalbano, fino all’allora Girgenti (ora Agrigento) di Luigi Pirandello.
Così il sito propone, nella sezione itinerari, diversi percorsi consultabili attraverso la mappa interattiva o per tema, permettendo di scegliere l’approccio più congeniale a ogni tipologia di turista. Il portale è consultabile in cinque lingue. Al momento sono possibili tre virtual tour. Mentre col servizio di booking online si può prenotare un posto tra le 63 strutture ricettive presenti. Ci sono anche quattro video caricati sull’apposito canale Youtube, tra cui il più suggestivo è certamente quello intitolato Paesaggi di Luce che ammalia con le riprese dall’alto di quest’angolo di Sicilia.
«Se un luogo è al centro, ha tutto intorno», recita l’accattivante slogan scelto per illustrare le potenzialità del Distretto. Che non cancella il tasto dolente per chi voglia effettivamente raggiungere i luoghi tanto agognati. Ovvero l’assenza di un’adeguata rete di trasporti. Nella pagina di info su come arrivare le indicazioni sono solo per le due città principali, Caltanissetta e Agrigento. Per le altre mete del distretto viene segnalata la strada statale 640 per chi viaggia in auto o si consigliano gli autobus. Senza orari, naturalmente, ché altrimenti i turisti si scoraggiano. Di treni, poi, manco a parlarne.