Dissalatore di Trapani, firmato il decreto. Gli impianti mobili dovrebbero entrare in funzione entro l’estate

Scadenza rispettata e decreto firmato. Nei giorni scorsi, come aveva annunciato il presidente della Regione Renato Schifani, è stato pubblicato il documento con il quale viene ufficialmente approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica, per un importo di 33 milioni di euro, relativo alla realizzazione dell’impianto di dissalazione di acqua di mare a Trapani. Stando al progetto l’impianto avrà una portata di 96 litri al secondo, nel breve periodo, e dovrebbe passare a 192 litri al secondo nel lungo periodo. Nella prima fase verrà installato, nel sito già occupato dall’impianto precedente, un dissalatore mobile a Trapani e uno Porto Empedocle. Verrà quindi fornita acqua desalinizzata a entrambi i siti. Successivamente, l’impianto dell’Agrigentino sarà trasportato a Trapani e poi sostituito da un nuovo impianto di tipo fisso realizzato tramite il revamping di quello da tempo dismesso. Soggetto attuatore di tutti gli interventi è Siciliacque. Nel decreto viene stabilito anche un monitoraggio ambientale dell’impianto prima e dopo la messa in esercizio con un piano delle procedure di monitoraggio periodico dello stato di salute del corpo idrico ricettore delle salamoi.

A firmare il decreto è stato Nicola Dell’Acqua, il commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica. Nominato il 4 maggio 2023 con decreto del presidente del consiglio dei Ministri, il suo incarico è stato successivamente prorogato fino al 31 dicembre 2025. Nel decreto precedente a quello che adesso sblocca il progetto a Trapani, il commissario aveva indicato la mancanza di alcuni pareri da parte della Regione Siciliana sulla procedura di valutazione di incidenza ambientale e la presenza di «una zona di interesse comunitario a protezione speciale» creata dall’Unione europea. Documenti ritenuti necessari dal commissario straordinario per proseguire l’iter amministrativo. Stando al programma della Regione – con l’isola in stato d’emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto nel territorio isolano – il dissalatore di Trapani dovrebbe entrare in funzione entro l’estate 2025 insieme a quelli di Porto Empedocle e Gela, per un costo complessivo di 100 milioni di euro.


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