Alcuni abitanti di Motta Sant'Anastasia, riuniti in un comitato che si oppone all'allargamento della discarica della Oikos spa, affiancati dal Codacons, hanno firmato un ricorso al decreto del 2009 che autorizza l'espansione del sito. Assieme a quelli dei Comuni di Motta e Misterbianco, sono quindi tre i procedimenti che si oppongono all'aumento della portata della struttura. «Lo scopo è impedire un ampliamento così massiccio a ridosso dei abitazioni», spiega il legale
Discarica Tiritì, i cittadini ricorrono al Tar Codacons e comitato contro l’ampliamento
L’avevano promesso e alla fine ci stanno riuscendo. I cittadini di Motta Sant’Anastasia hanno notificato il ricorso contro il piano regionale per la gestione dei rifiuti in Sicilia e il decreto dautorizzazione dampliamento della discarica di contrada Tiritì. A differenza delle due amministrazioni comunali coinvolte, Motta e Misterbianco – che possono ricorrere solo contro il piano approvato dal ministero dellAmbiente lo scorso 6 luglio – i cittadini mottesi, affiancati dal Codacons Sicilia, intendono bloccare il decreto del 2009 che autorizza l’ampliamento della struttura nella contigua contrada Valanghe d’inverno.
«I cittadini ne sono venuti a conoscenza adesso, attraverso il piano rifiuti», spiega Danilo Festa, consigliere comunale del Pd e membro del comitato che si oppone all’ampliamento. «Al momento, sull’argomento, ci sono tre ricorsi – spiega Mauro Di Pace, legale che cura il procedimento – Due presentati dai Comuni e quello dei cittadini. Solo l’ultimo si rivolge al decreto che autorizza il piano». Bloccare il problema alla sua origine, dunque, questo il progetto. «Lo scopo è impedire un ampliamento così massiccio a ridosso dei Comuni», continua l’avvocato. Il sito, gestito dalla Oikos spa, si trova accanto alle abitazioni di Misterbianco. A separare la valle di spazzatura dalle prime case solo la strada statale 121, la Catania-Paternò. All’attuale sito che ospita immondizia per quasi due milioni di metri cubi, si aggiungerebbero altre tre vasche – due quasi terminate, una in fase di scavo – dalla capacità di 2,5 milioni di metri cubi.
La normativa che regola il funzionamento degli Ato prevede che ciascun territorio smaltisca da sé i rifiuti, in un’ottica di riciclo sempre maggiore. Ma la discarica di contrada Tiritì è sempre più uno dei siti emergenziali principali della Sicilia. A luglio ha ospitato i rifiuti palermitani e trapanesi durante l’incendio devastante che ha bloccato per lungo tempo la discarica di Bellolampo, a Palermo. A breve accoglierà l’immondizia proveniente dal Ragusano. Con l’ulteriore ampliamento, aumenterà anche la disponibilità ad accettare rifiuti non prodotti nella provincia di Catania. «Eppure – spiega l’avvocato Di Pace – potenziare la filiera del riciclo sarebbe uno stimolo incredibile per le aziende locali».
Al momento sono 18 i firmatari, tutti mottesi. I vicini misterbianchesi, invece, affiancheranno il proprio Comune nel ricorso al solo piano regionale. «Queste 18 persone sono la punta dell’iceberg. E’ una scommessa nella quale crediamo molto», chiarisce il legale. A breve verrà indetta una riunione pubblica per fare il punto della situazione e avviare una colletta per sostenere le spese legali.