«Le nostre sedi sono giornalmente investite da richieste di informazioni e da appelli da parte di centinaia di famiglie in gravi difficoltà economiche che non sono in grado di affrontare il carico dei canoni di locazione, avendo subito la perdita del lavoro». A dichiararlo è il Sunia Palermo che, assieme a Confedelizia, chiede al Comune provvedimenti di sostegno per le famiglie.
La richiesta è che sul tema del disagio abitativo, aggravato dall’emergenza coronavirus, venga varato un pacchetto di provvedimenti di supporto per tutte le famiglie in disagio sociale, «in modo da evitare che migliaia di nuclei siano a breve coinvolte da massicce azioni di sfratto». E poi aggiungono: «Pur apprezzando l’attenzione sulle problematiche abitative, in particolare modo, in questo periodo legate alla pandemia del Covid-19, riteniamo necessarie misure anche locali in attesa dei provvedimenti che dovranno varare i governi nazionale e regionale – dichiarano il segretario Sunia Palermo Zaher Darwish e Giuseppe Cusumano di Ape Confedilizia Palermo – Una mancata previsione di interventi a sostegno delle locazioni nella nostra città, in considerazione delle misure ancora insufficienti, varate dalla giunta regionale siciliana, corre il rischio di creare condizioni di disagio socio economico, o peggio ancora di diseguaglianze fra cittadini».
In difficoltà c’è anche chi – denunciano Sunia e Ape Confedilizia – patisce il mancato introito dei canoni, spesso unica fonte di sostentamento «con l’aggravante di subire gli effetti della tassazione anche su redditi non percepiti». Le misure in atto all’esame del governo centrale e della Regione, «peraltro – incalzano Sunia Palermo e Ape Confedilizia – devono pure riguardare la situazione delle locazioni per migliaia di studenti fuori sede, anche universitari, che in questo periodo hanno lasciato le case in affitto e sono tornati in famiglia, con l’incertezza sulla sorte della locazione e del pagamento del canone».
Sunia e Confedilizia giudicano positivi gli interventi finora fatti ma li ritengono «parziali». I provvedimenti al vaglio, sostengono ancora le segretarie provinciali con Zaher Darwish e Giuseppe Cusumano, «devono essere integrati per evitare discriminazioni. I benefici sono infatti rivolti a tutta la platea degli assegnatari degli Istituti autonomi delle case popolari ma manca la previsione di interventi nel settore delle locazioni private. Rischiano anche di essere discriminati gli assegnatari delle case popolari dei Comuni, per i quali non è previsto nessuna misura».
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