DIRITTI UMANI/ Le variazioni della storia

di Lorenzo Ambrosetti

Abbiamo detto, nello scorso articolo, che i diritti dell’uomo sono diritti storici, nel senso che nascono sulla base della rivendicazione dei popoli nei confronti dell’oppressione propria dei governi che li volevano in qualche modo limitare e ridurre.

In questa sede è importante rilevare come i diritti umani, nel senso moderno del termine, nascono ufficialmente con le dichiarazioni dei diritti degli Stati americani e della rivoluzione francese, che si pongono alla base di una nuova concezione dello Stato, che non è più assoluto ma limitato, non è più fine a se stesso, ma mezzo per il raggiungimento di fini che sono posti prima e al di fuori della sua stessa esistenza.

In seguito a queste due nuove iniziative storiche i diritti umani non sono considerati più come l’espressione di una nobile esigenza, ma diventano, nel senso più autentico della parola, un sistema di diritti positivi ed effettivi.

Per lungo tempo, comunque, cioè fino ad arrivare alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948, i diritti umani, seppure riconosciuti in numerose Carte costituzionali di diversi Stati, e considerati diritto concreto ed effettivo, non avevano raggiunto, nella comunità internazionale, il carattere dell’universalità.

Con la dichiarazione universale l’affermazione dei diritti è insieme universale e positiva: universale nel senso che i destinatari dei principi in essa contenuti non sono più soltanto i cittadini di questo o quello Stato, ma tutti gli uomini della terra; positiva perché pone in moto un processo alla fine del quale i diritti dell’uomo dovrebbero essere non più soltanto proclamati o soltanto idealmente riconosciuti, ma effettivamente protetti anche contro lo stesso Stato che li ha violati.

Si potrebbe dire che i diritti dell’uomo nascono come diritti naturali universali, proclamati dai filosofi ed in particolare da John Locke, si svolgono come diritti positivi particolari, nel senso che vengono riconosciuti e protetti soltanto da alcuni Stati, per poi trovare, con la dichiarazione del 1948, la loro piena attuazione come diritti positivi universali.

Con la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo per la prima volta nella storia, un sistema di valori viene appoggiato sul consenso universale, il cosiddetto “consensus omnium gentium”.

Ci sono infatti altri modi di fondare i valori.

Essi possono essere dedotti dalla natura umana, come facevano i giusnaturalisti, il considerarle verità di per sé stesse evidenti, o il fondarli sul consenso universale, come fa, appunto, la dichiarazione.

Di certo la natura umana non si può considerare storicamente un dato immodificabile e immutabile ma è soggetta alle variazioni della storia.

Il secondo modo, l’appello all’evidenza, ha il difetto di porsi al di là di ogni prova; in realtà, non appena sottoponiamo valori, proclamati evidenti, alla verifica storica, ci si accorge che ciò che è considerato evidente in un dato momento da alcuni, non è considerato altrettanto evidente da altri.

L’unico modo quindi per fondare il valori, è appoggiarli sul consenso, ed è quanto fa appunto la dichiarazione dei diritti dell’uomo.

Se veramente crediamo all’idea di progresso, nel senso che la storia tende ad avviarsi, per tappe provvisorie, più o meno impervie e difficili nelle loro articolazioni, verso la conquista di un mondo migliore, da questo punto di vista la dichiarazione costituisce certamente un saldo ed efficace punto di arrivo per la salvezza dell’umanità nel suo complesso.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]