Dirigenza regionale, a valutare i risultati ci pensano gli uffici del presidente Crocetta

IN SICILIA NON OPERA L’OIV. PER UN RITARDO DI 5 GIORNI E’ SALTATO IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE DEI DIRIGENTI GENERALI INTRODOTTO DALLA LEGGE REGIONALE N.5/2011. IL GOVERNO HA PENSATO BENE DI TORNARE AL PASSATO. COSA ACCADRA’ DAL PRIMO GENNAIO 2014?

Nella Sicilia del Terzo Millennio, regno di Rosario Crocetta e della sua Giunta di tecnici ed esperti retta con le stampelle del Partito Democratico, lo stesso che comanda a Roma, le leggi nazionali non sempre trovano applicazione. A volte è conveniente ritardarne il recepimento perché politicamente conveniente. Ed è quello che sembrerebbe essere accaduto sul versante delicato e ‘scivoloso’ della misurazione delle performance dei dirigenti generali ed alti burocrati.
In Sicilia non si applica, ad oggi, il decreto legislativo n.150 del 27 ottobre 2009, che, dando attuazione alla legge-delega n.15 del 4 marzo 2009, introduce norme sull’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, dell’efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

A stabilire se i vertici di dipartimenti ed uffici speciali equiparati, compreso l’ufficio Legislativo e Legale della presidenza della Regione, ci penserebbe il Servizio di pianificazione e controllo strategico. Almeno fino al 31 dicembre 2013 perchè con l’entrata del nuovo anno dovrebbe entrare in funzione l’Organismo indipendente di valutazione (Oiv). A disporlo la delibera di Giunta n.138 del 10 aprile 2013. Un gran casino, un groviglio di norme e rinvii di difficile lettura. Proviamo a fare luce su quanto accaduto.

Il Servizio di pianificazione e controllo strategico era stato soppresso dall’ex governatore Raffaele Lombardo, ma ripristinato dal governatore Crocetta, il quale ha dato seguito a quanto disposto dall’articolo 11, comma 11 della legge regionale 9 maggio 2012, n.26. La norma infatti prevede che sino all’insediamento dei nuovi soggetti preposti al ciclo di gestione delle performance (Oiv), le funzioni vengono espletate dal Servizio di pianificazione e controllo strategico, ufficio allocato proprio a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione. Peccato però che ad un’attenta ricostruzione dei fatti si scopre che l’Organismo indipendente di valutazione esiste ed è stato introdotto a conclusione dell’iter legislativo e amministrativo previsto del citato decreto legislativo n.150/2009.
Con decreto del presidente della Regione del 21 giugno 2012, n. 52, in attuazione delle disposizioni contenute nell’art. 11 della legge regionale 5 aprile 2011, n. 5, è stato adottato dal Governo Lombardo il regolamento che disciplina il ciclo di gestione della performance. Regolamento che individua criteri e modalità di nomina, composizione e funzionamento degli organismi preposti al sistema di misurazione e valutazione della perfomance, adeguando l’ordinamento dell’Amministrazione Regionale alle disposizioni ed ai contenuti del richiamato decreto legislativo n.150/2009.
Perché allora il presidente Crocetta ha riesumato una procedura “poco trasparente” per misurare le performance dei dirigenti generali? È possibile che non sia andato giù al governatore della Sicilia l’idea che il destino professionale e “la pagellina dei bocciati” tra i dirigenti generali dovesse essere assegnata a tre professionisti sganciati da partiti e sindacati?
Sarà stata digerita male la nuova norma, visto l’andazzo tutto siciliano che assegna alla politica il ruolo di nominare, controllare, valutare e sostituire i dirigenti apicali. Va ricordato che non sono stati pochi i problemi amministrativi e gestionali provocati, nel recente passato, dall’uso selvaggio dello “spoil system”, la rotazione cioè di dirigenti e funzionari nei dipartimenti contestuale a nuovi equilibri politici. Altro che autonomia e separazione tra politica e burocrazia. Nel caso del dipartimento formazione professionale, per esempio, il trasferimento di sette dirigente e decine di funzionari ha messo in ginocchio il funzionamento degli uffici.
Oppure dobbiamo immaginare che i soliti ritardi siciliani hanno provocato il mancato rispetto del termine di entrata in vigore dell’Organismo indipendente di valutazione e della procedura?
L’ex presidente Lombardo aveva allineato la Sicilia al resto d’Italia in materia di ciclo di gestione delle performance, completando la procedura di recepimento e introducendo l’Oiv. Non è riuscito invece a “completare l’opera” nominando i tre soggetti esterni all’amministrazione. Sarebbero serviti tempi più lunghi per individuare i papabili, fatto che non ha permesso al “re delle nomine” di piazzare amici anche nell’Oiv.
Le nomine dei soggetti destinati al coordinamento del ciclo di gestione delle performance vanno fatte nel rispetto dei criteri e della procedura indicati dagli articoli 9 e 10 del decreto presidenziale n.52/2012. Nomina che non è facile effettuare sic e simpliciter, magari seduti in qualche segreteria politica.
Infatti il citato decreto presidenziale n.52, in tema di individuazione dei tre componenti dell’Organismo indipendente di valutazione, dispone che “non possono essere nominati tra soggetti che rivestano incarichi pubblici elettivi o cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali ovvero che abbiano rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni, ovvero che abbiano rivestito simili incarichi o cariche o che abbiano avuto simili rapporti nei tre anni precedenti la designazione”.

Previsione che complica le cose e non garantisce di promuovere gli amici. Ed allora che fare? Bloccare, rinviare, spostare, ritornare al passato quanto tutto era più facile e la conferma dei dirigenti era nelle mani di funzionari al seguito del presidente della Regione siciliana. Si sarà convinto così il presidente rivoluzionario Rosario Crocetta? O come accaduto in altri settore dell’amministrazione regionale, il governatore sarebbe all’oscuro degli effetti prodotti dalla delibera di giunta n.138/2013?

Leggendo il dispositivo della delibera n.138, il ritorno al Servizio pianificazione e controllo strategico presso la presidenza della Regione si sarebbe reso necessario a seguito della tardiva pubblicazione del regolamento attuativo della legge regionale n.5/2011. All’articolo 15 del decreto presidenziale n.52/2012 è indicato il 30 settembre quale data di avvio del sistema di misurazione e valutazione delle performance in Sicilia, così come disposto dall’articolo 7, secondo comma.
Nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana il regolamento sul ciclo di valutazione delle performance è stato pubblicato il 5 ottobre 2012, in ritardo rispetto alla data fissata per l’avvio dell’attività dell’Oiv. Circostanze che vengono richiamate nella delibera di giunta n.138 che riportiamo “tardiva pubblicazione … dovuta presumibilmente alla complessità della materia e a ritardi procedurali sovrapposta a talune vicende concomitanti quali le dimissioni, avvenute il 31 luglio 2012, dell’onorevole Raffaele Lombardo da presidente della Regione e al conseguente periodo si ordinaria amministrazione e l’avvio il 10 novembre 2012 della nuova legislatura a seguito della elezione del nuovo presidente della Regione, Rosario Crocetta, non rendendo possibile il rispetto dei termini previsti dal Regolamento per gli adempimenti necessari all’avvio del nuovo sistema di valutazione”.
Ed allora, è apparso più semplice bloccare il nuovo sistema di misurazione delle performance di dirigenti generale e alti funzionari della pubblica amministrazione regionale anziché intervenire per nominare i tre componenti dell’Oiv e, semmai, slittare semplicemente di qualche settimana la data di scadenza per l’avvio del nuovo sistema di controllo. Siamo giunti alla fine del 2013, ci chiediamo chi valuterà le performance del segretario generale della Regione, Patrizia Monterosso, dell’Avvocato generale dell’Ufficio Legislativo e Legale, Romeo Parma, della “donna di ferro” al vertice dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, per citarne solamente alcuni? E poi, il nuovo sistema di misurazione delle performance è pronto a partire dal primo gennaio 2014? O come pare saremmo di fronte ad un ulteriore slittamento della data? Un’altra barzelletta ascrivibile al Governo della rivoluzione? Dubbi e perplessità che appesantiscono un quadro ancora poco chiaro sulle reali intenzioni dell’esecutivo Crocetta di fare chiarezza sul chi, come e quando metterà mano, nel rispetto della legge, alla valutazione sull’operato dei vertici della burocrazia siciliana.

Lo Statuto speciale mette al riparo il governatore di turno dalla “fretta” nel dovere recepire quanto disposto a Roma dal Parlamento. Soprattutto quando è politicamente conveniente rinviare procedure e recepimenti vari. Nel caso delle nuove regole di misurazione e valutazione dell’operato dei dirigenti generali della Regione siciliana, conservare il potere nelle mani della presidenza della Regione è un grandissimo vantaggio. Significa tenere in pugno i capi dei vari dipartimenti e Uffici speciali equiparati, potendone condizionare l’operato e le decisioni.
Non sappiamo se questa sia stata la leva che ha convinto il governatore Rosario Crocetta a fare un passo indietro e tenere per se lo strumento di valutazione delle performance degli alti burocrati. A leggere approfonditamente quanto accaduto nel passaggio dal governo dell’ex presidente Raffaelle Lombardo a quello di Crocetta qualcosa è successo di poco chiaro. In Sicilia, insomma, il giudizio sull’operato degli alti burocrati non è demandato come prevede la legge ad un organismo indipendente ma è frutto di valutazioni del Servizio di pianificazione e controllo strategico del presidente della Regione, riesumato proprio dal governo Crocetta con la delibera di giunta n.138 del 10 aprile 2013.
Il giudizio sull’operato del Governo regionale e dei novanta parlamentari all’Assemblea regionale siciliana (Ars) è nelle mani del popolo sovrano che potrà confermarne la fiducia alle prossime elezioni regionali oppure mandarli a casa. A chi spetta, invece, il delicatissimo compito di misurare la capacità e la professionalità degli alti burocrati della Regione siciliana? Un grande potere quello di stabilire il destino del dirigente generale, la riconferma, l’assegnazione di ulteriori premi ed incentivi. Per fare salvo il principio della netta separazione tra politica e burocrazia, nell’intento di garantire autonomia decisionale agli alti burocrati nel processo di costruzione dell’atto amministrativo, il legislatore ha pensato bene di introdurre un sistema di valutazione che dal centro alle periferie potesse rispondere al principio democratico di separazione tra politica e burocrazia a tutela e garanzia per il cittadino. Questo principio democratico oggi in Sicilia non è vigente ed è scandaloso che nessun partito o movimento politico rappresentato all’Ars abbia denunciato questo stallo.

Approfondimento sulla valutazione delle performance ed il ruolo dell’Oiv

L’Organismo indipendente di valutazione (Oiv) della performance è istituito dal decreto legislativo 150 del 27 ottobre 2009 e sostituisce i servizi di controllo interno, previsti dal decreto legislativo 286 del 30 luglio 1999.
Chiariamo di cosa si occupa l’Oiv. L’Organismo indipendente di valutazione della performance svolge diverse attività come monitorare il funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni ed elaborare una relazione annuale sullo stato dello stesso. L’organismo si relaziona anche con diversi uffici e organismi, comunicando, per esempio, le eventuali criticità riscontrate ai competenti organi interni di governo ed amministrazione, nonchè alla Corte dei Conti, all’Ispettorato per la funzione pubblica e alla Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit), istituita ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 150 del 2009. Altro compito dell’Oiv quello di garantire la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonchè l’utilizzo dei premi secondo quanto previsto dal Titolo III del citato decreto legislativo, dai contratti collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai regolamenti interni all’amministrazione, nel rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità. Salta agli occhi chiaramente che trattasi della struttura preposta a stabilire la qualità, l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa dei dirigente generali in Sicilia e di tutti coloro che rivestono ruoli apicali nella pubblica amministrazione regionale. Inoltre, l’Oiv può proporre all’organo di indirizzo politico-amministrativo (il presidente della Regione e la sua giunta) la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l’attribuzione ad essi dei premi ed è responsabile della corretta applicazione delle linee guida, delle metodologie e degli strumenti predisposti dalla Civit. Spetta, inoltre, all’Organismo indipendente di valutazione della performance, sulla base di appositi modelli forniti dalla Commissione, curare annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale, e ne riferisce alla Civit. Ed infine, Oiv esercita, altresì, le attività di controllo strategico di cui all’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 286 del 1999, e riferisce, in proposito, direttamente all’organo di indirizzo politico-amministrativo.


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