Il sindaco di Priolo (nel Siracusano) Pippo Gianni ha presentato le dimissioni. L’ormai ex primo cittadino si trova agli arresti domiciliari dal 3 ottobre con l’accusa di concussione. Stando a quanto emerso dall’inchiesta della procura aretusea che ha portato al suo arresto, il 77enne avrebbe esercitato pressioni su due aziende del polo petrolchimico per fare in modo che assumessero persone a lui vicine e concedessero dei lavori a una azienda di Priolo.
Gianni, già sospeso dalla carica di primo cittadino per effetto della legge Severino, è stato rinviato a giudizio. L’ex assessore regionale, che si presenterà in tribunale il 10 marzo, ha sempre negato le accuse ricostruendo ai magistrati il contesto nel quale sarebbero avvenuti i singoli episodi e chiarendo i suoi rapporti con le grandi aziende del polo petrolchimico, con gli imprenditori e i funzionari del Comune che sarebbero stati oggetto di «pressioni e minacce». Il suo legale, l’avvocato Ezechia Paolo Reale, ha presentato ricorso in Cassazione dopo che il tribunale del Riesame ha rigettato l’istanza per la revoca della misura cautelare.
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