Dopo la scomparsa del fondatore del M5s, si aprono interrogativi su chi ricoprirà il ruolo del guru, a partire dal figlio Davide. Il vicepresidente della Camera ricorda l'obiettivo: «Vincere le prossime amministrative per poi candidarsi alla guida del Paese». Napolitano? «Invito ad astensione scandaloso»
Di Maio a Palermo: tra elezioni, trivelle e il caso Gela «Dopo Casaleggio? Non vi appassionate al fantacalcio»
«Il futuro è il Movimento Cinque Stelle». A pochi giorni dalla scomparsa di uno dei due fondatori del movimento, Gianroberto Casaleggio, non ha dubbi il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio: pur trattandosi di «una risorsa importantissima» e di una «grandissima perdita», la forza risiede tutta «nella comunità», la base che rende il M5s unico nel panorama politico odierno. «Casaleggio e Grillo – dice durante l’incontro con gli alunni delle scuole elementari e medie al cineteatro Colosseum, a Palermo – hanno creato questa realtà che è una comunità, definirla forza politica è troppo riduttivo. E questa comunità deve continuare a fare il bene del Paese». E secondo Di Maio, il miglior modo per continuare a onorare la memoria di Casaleggio è «vincere alle prossime elezioni amministrative».
Un vuoto rimane, tuttavia, che apre molti interrogativi sul futuro del movimento e che ha dato il la a una girandola di nomi, tra questi quello del figlio di Casaleggio, Davide. Di Maio, però, stoppa subito sul nascere qualunque ipotesi, invitando tutti alla prudenza. «Non vi appassionate al fantacalcio: quante volte avete detto che io dovevo essere incoronato e poi non è successo?». Per il vicepresidente della Camera, ora bisogna guardare avanti, puntando al prossimo obiettivo, ovvero «vincere le prossime elezioni amministrative a cominciare da Roma e poi indebolirli a tal punto da andare al governo trionfando alle nazionali». Un obiettivo alla portata del movimento, a partire dalla Sicilia dove a giugno si voterà nei singoli Comuni. Secondo Di Maio nell’Isola ci sono ottime prospettive di vittoria anche perché «gli altri partiti stanno lavorando per noi perché hanno fatto un disastro».
Ma la sicurezza di Di Maio va oltre l’orizzonte delle amministrative e abbraccia anche le prossime elezioni regionali. Il movimento «si candida a governare» l’Isola. Non a caso, quella di Palermo è solon una delle tante tappe del vicepresidente della Camera in Sicilia: successivamente si sposterà a Caltagirone e a Vittoria, due dei Comuni dove il Movimento 5 stelle correrà con una propria lista. Sul toto-nomi assicura il ricorso al consueto processo democratico sul web, nonostante in passato, proprio nell’isola non abbia dato i risultati sperati. Come nel caso della roccaforte del presidente della Regione, Rosario Crocetta, espugnata e poi persa nel giro di pochissimo.
«L’esperienza di Gela ci ha lasciato la conferma che questo è un movimento in cui chi non rispetta le regole viene messo fuori». Per il movimento è importante dimostrare che le scelte, a differenza degli altri partiti, vanno oltre le singole poltrone. «Ci siamo sempre distinti per possibili candidati che prima di avviare una campagna elettorale riconoscevano di non essere all’altezza». E lo stesso vale anche per il principio del doppio mandato, che Di Maio ribadisce: «Dopo dieci anni ritorni alla tua vita di sempre».
Un affondo, infine, all’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che nei giorni scorsi ha invitato gli italiani a non andare a votare domenica prossima al referendum sulle trivelle: «Credo che gli uomini delle istituzioni debbano essere sempre favorevoli alla partecipazione democratica. Evidentemente, questa dichiarazione dimostra che avevamo visto giusto quando abbiamo chiesto l’impeachment. Non è una persona all’altezza di gestire un ruolo istituzionale e – conclude – invitare a non votare credo sia veramente scandaloso».