L'ex centrocampista, con un passato sia nella compagine marchigiana sia nella formazione rosanero con la quale ha centrato due promozioni, sottolinea le insidie che per l'undici di Tedino nasconde la gara odierna in programma al Del Duca. Il cuore batte per i rosa: «Vorrei tornare, spero in un segnale del club»
Di Donato mette in guardia il Palermo «Attenzione all’Ascoli, squadra temibile»
Nelle sue vene scorre sangue rosanero ma, dato che anche Ascoli è stata una tappa importante del suo percorso professionale, questo pomeriggio in occasione del match in programma allo stadio Del Duca l’ago della bilancia emotiva di Daniele Di Donato penderà dalla parte del Palermo in maniera meno netta rispetto ad altre circostanze.
Anche se il suo cuore batte solo per i rosa, l’esperienza vissuta con la maglia dei marchigiani (217 presenze e 4 gol in gare ufficiali dal 2007 al 2013) occupa un posto di rilievo nella galleria dedicata ai ricordi positivi: «Tifo Palermo da sempre – ribadisce l’ex centrocampista classe 1977 intervistato da Meridionews – pure ad Ascoli, però, sono stato molto bene: piazza importante e un grande tifo». E a proposito di tifo, in relazione alla sfida odierna il fattore campo potrebbe essere una potenziale insidia per la compagine di Tedino: «Il Palermo deve prestare attenzione all’Ascoli che, finora, ha sempre offerto buone prestazioni al di là dei risultati e poi c’è una tifoseria incredibile. Basti pensare che domenica scorsa 1200 sostenitori hanno seguito la squadra nella trasferta di Cesena. Nella formazione bianconera, inoltre, ci sono due ex rosanero come Lores Varela e il tecnico Maresca che avranno voglia di mettersi in mostra».
Anche l’assenza di alcuni big rappresenta un’incognita in casa rosanero («Determinante, a mio avviso, il contributo di un giocatore come Coronado in grado di spostare gli equilibri e scardinare difese chiuse») ma chi gode oggi dei favori del pronostico nel match del Del Duca è il Palermo, squadra con cui Di Donato ha conquistato due promozioni nel passato più o meno recente (dalla C1 alla B nel 2001 e dalla serie cadetta alla A nella stagione 2003/04) e che in questo primo segmento della stagione ha ammirato dal vivo al Barbera in occasione della gara contro lo Spezia alla prima giornata.
Le impressioni che ha ricavato sono positive: «È partito bene in questo campionato. Nelle ultime sfide ha un po’ rallentato dal punto di vista del gioco ma, secondo me, questa difficoltà è dovuta al fatto che alcune volte è sceso in campo un Palermo decimato. Sono convinto che, nel momento in cui verranno registrati determinati automatismi e non ci sarà il problema dei tanti Nazionali assenti, la squadra al completo potrà fare il salto di qualità anche sotto l’aspetto della fluidità della manovra.
Tedino – ha aggiunto Di Donato che della formazione rosanero è stato anche capitano – sta facendo bene e, tenendo conto dell’aspetto ambientale legato anche al fronte societario e ai tifosi, sta svolgendo un buon lavoro». Un lavoro impostato per mettere il gruppo nelle condizioni di esprimere il cento per cento del proprio potenziale e legittimare le ambizioni in chiave serie A: «I rosanero hanno tutte le carte in regola per centrare la promozione. Io mi auguro che torni al più presto il grande pubblico allo stadio. Ho vissuto grandi momenti al Barbera e ricordo che quella di Palermo è una tifoseria che sa trascinarti e farti fare cose inimmaginabili. Spiragli per un ritorno di Di Donato in una veste diversa da quella di calciatore? Me lo auguro, io sono qui. Vivo a Palermo e spero sempre che prima o poi possa arrivare un segnale dalla società».