Gesualdo Sapienza ha ammazzato a fucilate, nel 2010, l'operatore ecologico Carmelo Ferraro. Nel 1984 era stato condannato per duplice omicidio: durante una rapina aveva ammazzato l'autista di un autobus e l'ex presidente della provincia Enzo Auteri
Detenuto per omicidio, evade dal carcere di Volterra Un 58enne del Calatino non torna dopo un permesso
Stava scontando una pena a 14 anni e otto mesi per omicidio volontario ma, dopo un permesso «per gravi motivi familiari», non si è ripresentato nel carcere di Volterra (in provincia di Pisa), dove era detenuto. Gesualdo Sapienza ha ucciso, nel 2010, l’operatore ecologico Carmelo Ferraro, originario di Palagonia: ammazzato a fucilate per dissidi economici, una storia di debiti non pagati finita con i colpi esplosi da un’arma detenuta illegalmente. Nove anni fa, Sapienza (oggi 58enne) ha sostenuto di avere agito per legittima difesa e di essere stato vittima di un’aggressione da parte di quattro persone. Sapienza è stato però arrestato e successivamente condannato per omicidio volontario.
Secondo il quotidiano La nazione, che questa mattina ha diffuso la notizia, il detenuto ieri non sarebbe tornato alle porte della casa circondariale. Motivo per il quale è stato denunciato per evasione. L’uomo, adesso latitante, era già stato condannato per un altro omicidio, avvenuto il 30 dicembre 1981: assieme ad altre tre persone, Sapienza aveva fatto irruzione su un autobus di linea Catania-Palermo, della Sais, e aveva ucciso l’autista del pullman (Giuseppe Savarino) e l’avvocato Enzo Auteri, ex presidente della provincia di Catania.
In primo grado, il 17 febbraio 1984, Gesualdo Sapienza era stato condannato per duplice omicidio a 28 anni di reclusione. Il 17 ottobre 1985, in Appello, la pena era stata ridotta di sei mesi. Un altro degli autori dell’assalto, Salvatore Pirronello, nel 2017 era stato protagonista di un terribile fatto di cronaca: ha ucciso a coltellate la convivente Patrizia Formica.
Nel 1996, approfittando di un permesso, era evaso dal carcere di Perugia. Ripreso e riportato dietro le sbarre, nel 2002, dopo vent’anni di detenzione, era stato rimesso in libertà dal tribunale de L’Aquila ed era stato affidato ai servizi sociali. La pena è stata estinta l’8 ottobre del 2003. Nel luglio del 2005 è stato arrestato dalla polizia per una rapina a un supermercato di Caltagirone. È tornato in libertà il 29 settembre 2006. Poi il nuovo delitto.