I padroni di casa si sono dimostrati più determinati a ottenere il risultato. Prestazione deludente per la formazione di Pancaro, parecchio rimaneggiata, che sotto di una rete - nel secondo tempo - manca il pareggio dagli undici metri
Derby di coppa, Akragas-Catania 1-0 Segna Leonetti, Russotto sbaglia rigore
Akragas contro Catania è stato un derby per pochi. La sfida di coppa Italia è stata assaporata tutta solo dai cinquecento spettatori presenti allo stadio Esseneto di Agrigento. I tifosi catanesi, costretti a restare a casa per volere del locale servizio di sicurezza – che ha motivato la scelta per ragioni di ordine pubblico -, almeno per il primo tempo si sono dovuti fare bastare qualche intermezzo di telecronaca in mezzo a tanta pubblicità. I padroni di casa hanno vinto di misura ed eliminato i rossazzurri dalla competizione.
Le immagini della partita – trasmesse anche in tv – si interrompono al secondo minuto di gioco per lasciare lo schermo alla réclame del pesto al pistacchio di Bronte. È l’ora di pranzo – le 14.08 di mercoledì – e l’imprevisto fa riflettere. Per i molti telespettatori che seguono la gara con un piatto di pasta davanti – sia ad Agrigento che a Catania – lo spot della specialità culinaria resterà il condimento più succulento offerto dalla prima metà di gioco. Chiusa senza gol.
Entrambe le squadre sono tra le migliori del torneo di Lega Pro. Ma nell’undici titolare sono molto cambiate rispetto al solito. A soffrire di più le novità è il Catania di Pancaro, che per l’occasione indossa una maglia mimetica. I padroni di casa – allenati dall’ex rossazzurro Nicola Legrottaglie – trascorso poco tempo prendono il controllo del centrocampo e del ritmo della partita. I rossazzurri soffrono in fase difensiva e permettono agli avversari di concludere senza troppa fatica verso la porta difesa da Liverani.
Ma al 30esimo – dopo la seconda, lunga interruzione pubblicitaria – l’occasione più chiara per fare gol capita al Catania. L’attaccante Barisic – cresciuto nella primavera rossazzurra – si dirige palla al piede a tu per tu con il portiere avversario. Entra in area seguito dal marcatore però – al momento di scegliere come tirare, quando il portiere è già a terra – calcia il pallone basso e centrale, proprio addosso all’estremo difensore. L’Akragas risponde con due tentativi che sfiorano il gol. Evitato la prima volta da Liverani e la seconda – a porta sguarnita – dal difensore De Rossi.
Nonostante la superiorità territoriale dei padroni di casa – e l’occasione avuta dai rossazzurri – il primo tempo si conclude a bocca asciutta. Pancaro decide di sostituire Russo con Russotto, e passare al 4-2-3-1. L’effetto, alla ripresa, pare aiutare il Catania che prende campo e al 50esimo – cross dalla sinistra di Di Grazia – va nuovamente vicino al gol con Barisic. Ma il pallone – che l’attaccante riceve dentro l’area di rigore – viene calciato alto e sbilenco. Otto minuti dopo arriva il vantaggio degli agrigentini.
Leonetti – servito in solitaria da Zibert, a tu per tu con Liverani – conclude a giro spiazzando il portiere rossazzurro sul palo alla sua sinistra. Nel Catania entrano Calderini e Ferrario al posto di Di Grazia e dell’infortunato Bastrini. Esaurite già al 60esimo le sostituzioni – con la prospettiva di potere giocare anche i supplementari senza effettuare cambi – Pancaro non può fare altro che sbracciarsi dalla panchina per risvegliare tatticamente e emotivamente i suoi giocatori. Ma i rossazzurri non riescono a rimettersi in gara neanche dal dischetto. Al 77esimo Barisic guadagna un calcio di rigore. Batte Russotto ma il portiere degli agrigentini riesce a deviare il pallone – indirizzato a fil di palo – e salva il risultato.
Sul finale di gara un pallonetto di Barisic mette i brividi all’Esseneto, ma il punteggio non cambia e vale l’eliminazione per il Catania e il passaggio del turno per l’Akragas, che affronterà il prossimo impegno in coppa Italia contro il Catanzaro. «Il nostro primo obiettivo è la salvezza in campionato – dice Giuseppe Pancaro – abbiamo creato tante palle gol ma abbiamo perso, ci dispiace ma non ho nulla da rimproverare ai miei giocatori».