Tra le persone accusate di indebita percezione del sussidio economico c'è chi aveva omesso di avere trovato un lavoro, chi non ha comunicato di essere sottoposto a misure cautelari personali per stalking o detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti
Denunciati nove furbetti del reddito di cittadinanza I carabinieri hanno sequestrato più di 31mila euro
Nove persone sono state denunciate in provincia di Messina per indebita percezione del reddito di cittadinanza. I carabinieri, coordinati dalla procura di Patti, hanno
eseguito nei loro confronti un decreto di sequestro finalizzato alla
confisca delle somme indebitamente percepite per un totale di 31.767,64 euro.
Nello specifico, il sequestro ha riguardato un 53enne di Patti che aveva omesso di comunicare le variazioni reddituali rilevanti ai
fini della revoca o riduzione del beneficio percepito. L’uomo, infatti, nel frattempo avrebbe avviato un’autonoma
attività lavorativa percependo indebitamente circa 4.500 euro. Soldi sequestrati anche a due donne (una 38enne di origine rumena e una 21enne di origine polacca) che avrebbero dichiarato falsamente di risiedere da più
di dieci anni in Italia.
I carabinieri hanno poi proceduto al sequestro anche nei confronti di sei persone (una donna e
cinque uomini) che avrebbero omesso di comunicare all’Inps misure cautelari personali (arresti domiciliari, obbligo di dimora), per reati di vario
genere, fra cui detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e stalking. In particolare, i militari hanno accertato che un uomo di 49 anni, di Patti, avrebbe omesso di comunicare all’ente erogatore l’obbligo di dimora per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, percependo indebitamente oltre 14mila euro. Anche questa somma è stata sottoposta a
sequestro.