Dea Morgantina, Sgarbi interviene a sorpresa ad Aidone «Faremo copia perfetta, la porteremo a Palermo e Roma»

«Possiamo fare una cosa: porteremo ad Aidone la copia della Venere di Morgantina che realizzeremo con le tecnologie più avanzate. E faremo decidere a voi qual è la migliore, sperando che non sbagliate. Quella che avrà avuto meno successo partirà per Palermo, per il museo Salinas». Vittorio Sgarbi spiazza, ancora una volta. L’assessore ai Beni culturali, in questi giorni in giro per l’Isola, ieri sera è intervenuto a sorpresa ad Aidone, nella tana del lupo. Lì dove maggiori critiche e resistenze ha trovato la sua proposta di spostare la Venere di Morgantina, custodita nel museo della cittadina in provincia di Enna. Su invito del sindaco Enzo Lacchiana, Sgarbi ha preso la parola alla fine del concerto della Corale polifonica Cipriani di Piazza Armerina, allestito proprio all’interno del museo archeologico.

«Il mito della Venere di Aidone – ha detto – non è ancora nato perché è stato troppo contratto il passaggio da un luogo dove tutto il mondo andava, a un luogo dove per ovvie ragioni arriva un minor numero di persone. Io non ho alcuna intenzione di creare problemi, ma di portare sempre più persone. E per questo si discuterà con l’amministrazione il modo più giusto». Quindi ha esposto la sua idea di realizzare una copia della statua di epoca greca, da esporre a Palermo, al museo Salinas, «il luogo dove la Magna Grecia ha il trionfo più alto», ha detto l’assessore, e al Quirinale a Roma. «Non credo che questo possa essere un danno per Aidone». 

Al termine del suo discorso Sgarbi ha ricevuto applausi, ma anche interventi critici, insieme a un discorso di elogio da parte del primo cittadino. Che però, contattato da MeridioNews, ci tiene a puntualizzare: «Ho apprezzato tantissimo che Sgarbi si sia precipitato ad Aidone, dimostrando sensibilità, e che abbia proposto un’operazione di rilancio del nostro territorio. Durante il suo intervento, ha affermato che Aidone e Morgantina sono una realtà bellissima sotto tutti i vari aspetti e che meritano di diventare una realtà turistica di altissimo livello. Ha pure promesso il suo impegno per un’azione di potenziamento delle infrastrutture e della viabilità». Per quanto riguarda il sito archeologico di Morgantina, continua «ha proposto progetti tridimensionali all’interno dell’area, l’ingresso al parco attraverso il cancello dell’Agorà per renderlo più fruibile ai turisti e preso accordi per parcheggi con aree private».

Invece, il primo cittadino si dichiara perplesso e contrario in merito alla soluzione avanzata sulla dea di Morgantina. «Nel momento in cui la Venere arrivò ad Aidone, sarebbe stato opportuno, secondo l’assessore, che ci fosse stato un passaggio intermedio al Quirinale per dare ulteriore eco. Quindi ha proposto di creare una coppia identica all’originale che sia un veicolo pubblicitario da portare al Salinas e al Quirinale. Onestamente da parte nostra c’è molta perplessità perché la statua risulta un’opera inamovibile. È più facile che si ricostruiscano le strade piuttosto che si sposti la Venere. Per quando mi riguarda Aidone non può essere privata del suo patrimonio anche a costo di fare barricate».

«Se all’inizio del suo intervento – interviene la presidente Archeoclub di Aidone Alessandra Mirabella, presente durante le dichiarazioni del neo assessore – c’era un atteggiamento propositivo per la nostra città, in un secondo momento ci ha lasciato sgomenti, mettendoci al corrente dell’idea di commissionare una statua identica all’originale e tramite confronto sfidare l’osservatore a riconoscere la coppia dell’originale. Non capisco lo scopo di tale progetto. Intanto per realizzare una copia di questo genere ci sono delle spese non indifferenti, poi la copertura assicurativa per spostare la statua costerebbe tanto alla Regione. Come ho già ribadito allo stesso Sgarbi durante il suo intervento, bisogna investire in progetti che portino guadagno alla nostra terra». E conclude: «Perché con gli stessi soldi, invece, non proporre un progetto valido per rilanciare il territorio? Di fatto, se non si interviene sulle infrastrutture o su iniziative che realmente possano farci guadagnare in immagine, non servirà a nulla».

Salvo Catalano

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