Si tratta di un provvedimento che dispone il divieto alle persone condannate in primo o secondo grado negli ultimi tre anni, per la vendita o la cessione di sostanze stupefacenti di stazionare e di accedere ai locali pubblici abitualmente frequentati dai giovani
Il daspo urbano a due spacciatori La prima volta applicato a movida
Da oggi la città di Palermo ha un primato in materia di sicurezza cittadina: è stato applicato dal questore, Renato Cortese, il daspo urbano. Si tratta di un provvedimento che dispone il divieto alle persone condannate in primo o secondo grado negli ultimi tre anni, per la vendita o la cessione di sostanze stupefacenti di stazionare e di accedere ai locali pubblici abitualmente frequentati dai giovani. Nulla a che vedere quindi con la semplice misura amministrativa da molti conosciuta e usata per contrastare la violenza all’interno degli stadi e di qualsiasi struttura sportiva.
I protagonisti di questa novità normativa, targata febbraio 2017, sono un diciannovenne e un ventiduenne non frequentatori di tribune bensì delle affollate vie della movida cittadina. In particolare, al diciannovenne è stato imposto il divieto di accesso locali pubblici e gli spazi antistanti della zona di Ballarò e Casa Professa, per la durata di tre anni. Mentre al ventiduenne il divieto di accesso ha riguardato ben due aree: il Cassaro e la Vucciria, sempre per la stessa durata. I due giovani, conosciuti dalle forze dell’ordine, hanno diversi precedenti penali.
Il ventiduenne era stato arrestato perché sorpreso a spacciare vicino a un locale di via dei Cassari. Non un episodio isolato, dato che in precedenza aveva anche riportato una condanna, sempre per gli stessi fatti commessi all’interno o nelle vicinanze di locali pubblici. Nel suo curriculum anche precedenti per guida senza patente e lesioni personali. Quartiere diverso, si tratta di Ballarò, ma stessa attività per il diciannovenne condannato in passato per spaccio. Nel suo percorso di vita vanta precedenti per furto, e frequentazioni con pregiudicati sempre legati al mondo della droga. Adesso, per loro, il centro storico sarà off-limits .